Tutte le notizie qui
Backaout
Backaout

Farmaceutica, Mosca chiede aiuto per innovare

49

- Advertisement -



Ci sono esempi di eccellenza come il Dmitry Rogachev Center di Mosca, con le finestre coloratissime, la determinazione a creare un ambiente gioioso per i bimbi ammalati e l’attenzione personale di Vladimir Putin: perché l’istituto pediatrico più avanzato di Russia nella ricerca oncologica, immunologica ed ematologica «dà chiari risultati per gli investimenti che ottiene», spiega Yury Raifeld, presidente di Raifarm. E poi, nel resto del Paese, c’è la realtà degli ospedali di provincia, di medicine introvabili; e di due donne arrestate per aver cercato di procurarsi dall’estero, online, farmaci non registrati in Russia. L’opinione pubblica si è scatenata: in entrambi i casi, le due donne sono state rilasciate senza imputazioni.

Nella Russia in cui la popolarità del presidente è tornata a dipendere soprattutto dall’attenzione ai problemi sociali, welfare e sanità sono al centro dei programmi del governo e dei suoi impegni di spesa. «Il problema dell’assistenza medica riguarda tantissime persone – riconosce Raifeld -, la gente si lamenta e finalmente le autorità si muovono, e denunciano le carenze di medicinali».

Loading…

Ma il quadro è complicato dalle restrizioni all’import di prodotti stranieri: malgrado il settore farmaceutico non sia coinvolto dalle sanzioni internazionali e dall’embargo con cui la Russia ha risposto, la nuova politica economica del governo è concentrata sullo sviluppo delle produzioni locali. E tuttavia chimica e farmaceutica sono salite al secondo posto tra i settori dell’export italiano in Russia, dietro la meccanica e davanti al sistema moda; mentre le autorità russe collocano l’industria farmaceutica tra le priorità verso cui attrarre gli investimenti stranieri in grado di stimolare l’innovazione tecnologica locale. «Di solito – spiega Raifeld – la qualità dei farmaci russi, soprattutto oncologici, è inferiore a quelli stranieri. Ma la priorità viene data ai prodotti locali». È questo lo scenario in cui inquadrare le migliori possibilità di cooperazione per i produttori italiani di farmaci e dispositivi medici.

«Il mercato russo dei farmaci e degli strumenti medici è in crescita – spiega Raifeld – e può essere molto proficuo per le compagnie occidentali: abbiamo tantissimi esempi di successo». Considerando solo il settore farmaci, nel 2019 il mercato ha raggiunto i 21 miliardi di euro, con previsioni di crescita per quest’anno di almeno il 7%. Né Raifeld né Dmitry Dmitriev, vicepresidente e direttore operativo di Raifarm, nascondono però la complessità del quadro normativo e dell’impegno richiesto per avere accesso al mercato russo. La loro Raifarm, con le società controllate Atlantic Clinical (ricerca) e Lagopharm (marketing), è uno dei principali gruppi farmaceutici della Federazione Russa, e si propone come consulente e guida per i produttori nel cammino di farmaci e apparecchiature verso la registrazione e la vendita. «Ci prendiamo la responsabilità di un prodotto», sintetizza Raifeld.

Assolombarda e Farmindustria, insieme ai consulenti industriali e finanziari di Livolsi Conforti & Partners, hanno scelto Raifarm come riferimento all’interno di un progetto di internazionalizzazione, Action for Russia, ideato da Livolsi, Conforti & Partners e presentato nei giorni scorsi alle imprese italiane in un incontro che ha fornito aggiornamenti e novità sulle procedure di registrazione dei farmaci e dei dispositivi medici in Russia, e un punto di partenza per chi è in cerca di contatti e partner per avviare una collaborazione commerciale e produttiva.



www.ilsole24ore.com 2020-02-25 20:22:24

This website uses cookies to improve your experience. We'll assume you're ok with this, but you can opt-out if you wish. Accept Read More