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Giornata mondiale Sclerosi multipla, i falsi miti sui rischi in gravidanza

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DOMENICA 30 maggio è la Giornata mondiale della sclerosi multipla. Una malattia infiammatoria cronica e progressiva del sistema nervoso che interessa circa 118 mila persone in Italia, di cui la grande maggioranza donne: ben 79 mila.

E la diagnosi arriva spesso tra i 20 e i 40 anni, cioè nel pieno dell’età fertile. Ecco perché, in occasione di questa ricorrenza, l’Osservatorio Malattie Rare (O.Ma.R) ha organizzato un evento online proprio per chiarire dubbi delle donne con sclerosi multipla che desiderano avere un figlio, o che si trovano a gestire una maternità non programmata. Il webinar “Sclerosi multipla e gravidanza: ieri, oggi e domani”, realizzato grazie al contributo non condizionante di Bayer, è disponibile sulla pagina facebook dell’Osservatorio.

Per rispondere ai bisogni delle donne con SM che desideravano avere dei figli, in primis il bisogno di informazioni, nel 2016 è nato l’Ambulatorio SMamma presso il Centro di Riferimento Regionale per la Sclerosi Multipla del Policlinico Tor Vergata di Roma: un progetto pubblico innovativo per affiancare le donne nella genitorialità, prendendole in carico sotto tutti gli aspetti, sia fisici sia psicologici. SMamma, che attualmente segue circa 130 pazienti, prevede un percorso integrato di cure multidisciplinari in cui la paziente può accedere direttamente al counseling con i diversi specialisti: neurologi, infermieri, ginecologi, ostetriche, immunologi e psichiatri specializzati. Il progetto è sia clinico sia di ricerca, e prevede anche iniziative territoriali di supporto dopo il parto, realizzate in collaborazione con l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (Aism). Ecco alcune delle questioni affrontate durante il webinar dagli specialisti dell’ambulatorio SMamma, e non solo, per rispondere ai dubbi più frequenti delle donne con SM.  

La gravidanza è sconsigliata per chi ha la sclerosi multipla?
No. Lo è stata fino a poco più di 20 anni fa, perché si temeva che potesse peggiorare il decorso della malattia. Lo scenario è cambiato radicalmente dal 1998 grazie a un importante studio scientifico, PRIMS, che ha scardinato questo paradigma. Si comprese che durante la gravidanza la sclerosi multipla tende ad andare in remissione, perché il sistema immunitario diventa “quiescente” grazie a un nuovo assetto ormonale legato anche alla presenza della placenta, per evitare che possa “attaccare” il feto. Per le donne con SM, però, la programmazione della gravidanza è fondamentale. “Il desiderio di maternità dovrebbe essere affrontato e discusso con il proprio neurologo sin dal momento della comunicazione della diagnosi, per pianificare una strategia condivisa con la coppia e, quando possibile, instaurare fin dall’inizio una terapia che possa essere compatibile con il concepimento e, se necessario, proseguita anche in gravidanza. Oggi abbiamo farmaci che possono essere utilizzati perché sicuri per il nascituro, ma non tutti lo sono”, spiega Girolama Alessandra Marfia, Professore aggregato di Neurologia all’Università Tor Vergata e Responsabile della UOSD Sclerosi Multipla del Policlinico Tor Vergata di Roma: “Le valutazioni devono essere fatte caso per caso”.

Il rischio di recidiva o di progressione della malattia aumenta alla fine della gravidanza?
Dopo il parto potrebbe aprirsi una fase in cui si verificano recidive della patologia, ma ciò avviene con minor frequenza nelle donne che arrivano al concepimento con la malattia ben controllata dalla terapia. Le recidive, comunque, possono essere prevenute con una precoce ripresa dei farmaci, spiegano gli esperti.

Avere la sclerosi multipla riduce le possibilità di rimanere incinte?
No, eventuali problemi della fertilità non sono legati alla patologia. Sempre, e a maggior ragione in caso di difficoltà nel concepimento, è importante che il ginecologo conosca la sclerosi multipla e i farmaci che si utilizzano, e si coordini con il neurologo.

Il parto è pericoloso per le donne con SM?
No. “Tutte le forme di anestesia sono considerate sicure per le pazienti in fase di travaglio”, spiega Herbert Valensise, Professore ordinario di Ginecologia ed Ostetricia all’Università Tor Vergata di Roma e Responsabile della U.O.C. di Ginecologia e Ostetricia del Policlinico Casilino di Roma. La sclerosi multipla, inoltre, non aumenta i rischi di complicanze in gravidanza, ma anche in questo caso è importante fare una valutazione individuale.

E’ possibile trasmettere la sclerosi multipla al figlio?
“Il rischio che un bambino con un genitore affetto da sclerosi multipla possa sviluppare la patologia nel corso della propria vita è leggermente superiore rispetto a chi nasce da genitori sani, ma si tratta di un rischio minimo, stimato nell’ordine del 3-4%”, risponde Marfia: “Il rischio aumenta un po’ di più se entrambi i genitori sono affetti dalla patologia. Per innescare la reazione del sistema immunitario, che è alla base della sclerosi multipla, oltre a fattori di ordine genetico è fondamentale l’intervento di fattori di carattere ambientale, che sono tuttora oggetto di studio”.

E’ possibile allattare?
Non si può dare una risposta generica, ma la valutazione va fatta caso per caso: “Poiché alcuni farmaci possono essere presenti nel latte materno, è bene valutare la tipologia delle cure anche in questa fase poiché la maggior parte delle terapie non è ad oggi compatibile con l’allattamento”, spiega Valensise.

Le donne con SM sono a maggior rischio di ansia o depressione durante e dopo la gravidanza?
Alcuni studi mostrano un maggior rischio di andare incontro a depressione durante la gravidanza: ciò accade anche perché, di per sé, la sclerosi multipla aumenta di circa il 20%, rispetto alla popolazione generale, il rischio di disturbi di ansia e depressione. “Una donna affetta da sclerosi multipla, quando scopre di essere incinta, può sentirsi in ansia a causa della preoccupazione per la propria salute e per quella del nascituro”, spiega Cinzia Niolu, Professore associato di Psichiatria all’Università Tor Vergata di Roma, Responsabile della UOSD SPDC e dello Sportello SOSmamma: “Se poi la gravidanza non è stata pianificata, teme soprattutto le ripercussioni delle terapie sul benessere del feto. In generale, è comunque preoccupata circa la possibilità di avere una recrudescenza dei sintomi della malattia durante la gravidanza o subito dopo il parto, oppure è angosciata dall’idea di non riuscire a portare a termine la gestazione”. Oltre alla normale apprensione materna, dunque, una donna con SM sviluppa un’ansia dettata dalla particolare situazione fisica e psicologica in cui si trova a causa della malattia. “Quello psicologico è un fattore importante nella sclerosi multipla – concludono gli esperti – per questo una presa in carico a 360 gradi è fondamentale”. 



www.repubblica.it 2021-05-30 06:32:33

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