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La salute è una questione globale: al via il master a Milano

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È in partenza il primo Master di II livello in Italia in Salute Globale (il Master in Global Health – MGH) organizzato dall’Università Statale di Milano e il suo centro Mach, Centre for Multidisciplinary Research in Health Science, dedicato alle scienze biomediche, nato dalla sinergia tra l’Ateneo e la Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico.

Che cos’è il Mach

Il Mach è un nuovo polo innovativo di eccellenza e di riferimento per la ricerca e la didattica moderna, con un approccio che integra i vari settori dello sviluppo, nella cornice degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Parliamo di un modello che vede la partecipazione in chiave olistica di settori e discipline diverse.

Obiettivo del Mach è di contribuire a migliorare la salute in modo completo e onnicomprensivo nelle sue varie dimensioni (ovvero la salute espressine di uno stato di benessere completo fisico, mentale, sociale, come la visionaria Costituzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha decretato sin dalla sua creazione).

Tra le sue attività non vi è solamente la ricerca, ma, con la creazione del Master in Global Health, anche l’educazione e la formazione di giovani professionisti, provenienti da diversi ambiti e settori. L’Università di Milano offre inoltre un insegnamento di base sulla salute globale tramite moduli che fanno parte del corso di Medicina e di numerose scuole magistrali. Questa didattica innovativa per l’Italia, ora inserita anche nel normale curriculum di ogni studente, è unica nel Paese e fa dell’ateneo milanese una scuola di avanguardia in Italia e altrove.

Il master in Global Health

Il master ha come obiettivo quello di permettere a diverse figure professionali di ampliare il proprio bagaglio conoscitivo in numerosi settori differenti, come quello della salute, biostatistica, agro-ambientale, sociologico, economico, giuridico e manageriale. Infatti, come per il Mach, il concetto di salute umana riprende quello dell’Oms che è quindi influenzato da una vasta gamma di fattori culturali, sociali e politico-economici e non solo da patologie infettive e malattie cronico-degenerative.

Inoltre, un tema molto caro alla salute globale è l’accesso alle cure, ai farmaci e, in generale, a una serie di iniziative atte a migliorare lo stato di salute psico-fisica e socio-economica, soprattutto dei più vulnerabili che spesso vivono ai margini della società. Pertanto, sono numerose le discipline che devono essere affrontate e numerosi i professionisti che devono dialogare tra settori diversi: epidemiologi, clinici e biostatistici, economisti, veterinari, esperti in cooperazione dello sviluppo, giuristi internazionali, esperti di salute digitale.

Il master permette di meglio comprendere come numerosi fattori agiscono sulla salute umana e la determinano, e come questi possono essere affrontati, facendo leva sui vari attori coinvolti a livello internazionale e a livello locale tra agenzie governative e organizzazioni non-governative.

Il master dura un anno, viene erogato in inglese ed è quasi interamente online, tranne che per alcuni stage previsti in Paesi a medio-basso reddito, tra cui Camerun, Etiopia, Swaziland, Tanzania, Guatemala e Pakistan. Il master offerto dal Mach e dall’Università degli Studi di Milano è l’unico in Italia ad affrontare la tematica della salute globale.

A livello internazionale l’MGH si inserisce nel contesto dei 19 master offerti in Europa e dei circa 45 presenti al mondo, di cui solo 5 online, così permettendo l’accesso anche a chi, proveniente da Paesi con reddito basso o medio, normalmente non potrebbe concedersi una permanenza stabile di un anno a Milano.

La struttura dell’ MGH prevede 18 moduli; si avvale del contributo di docenti sia della Statale, sia di altri provenienti da circa 25 prestigiose Università ed agenzie italiane e straniere, tra cui l’Università Columbia (NY, USA), l’Istituto Karolinska (Stoccolma, Svezia), l’Università di Ginevra (Ginevra, Svizzera), la Scuola di igiene e medicina tropicale di Londra (Londra, Regno Unito), e l’Organizzazione Mondiale della Salute (Ginevra, Svizzera). Su oltre 50 docenti, la metà è straniera proprio per rafforzare lo spirito internazionale e “globale” dell’insegnamento.



www.repubblica.it 2021-06-05 05:05:00

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