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E adesso con l’estate proviamo a togliere il pannolino

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Segretaria nazionale Sip, Società italiana Pediatria

Con l’inizio dell’estate, uno degli obiettivi di tante mamme è quello di “togliere il pannolino” al proprio bambino. Il binomio estate-addio pannolino ricorre con frequenza nelle chat dei genitori, così come sui gruppi social: tutte sono alla ricerca di consigli preziosi, di strategie o di veri e propri trucchi. Addirittura, a volte anche di un preciso e dettagliato programma di “spannolinamento”. 

Qual è la risposta? Iniziamo col dire che se è vero che il periodo giusto per l’addio al pannolino è tra i due e i tre anni d’età, bisogna anche ricordare che ogni bambino ha i suoi tempi. Se il piccolo avverte lo stimolo, annuncia l’intenzione o appena fa pipì cerca di togliersi il pannolino vuol dire che è prossimo a un buon controllo della vescica.

Il bambino va educato ad un progressivo abbandono del pannolino. Tuttavia, non esiste un programma preciso, con step prestabiliti. I tempi e le modalità sono decisi dal bambino stesso, in base alla sua volontà e raggiunta consapevolezza. E non sempre coincidono con quelli riportati dai magazine o dal dott. Google.

L’addio al pannolino non è una gara, né una sfida, ma un traguardo di crescita che il bambino raggiunge quando è veramente pronto. Non può quindi essere un passaggio deciso a tavolino, da realizzare in una manciata di giorni.

Il passaggio da pannolino a mutandina va vissuto con serenità e pazienza. Insomma, meglio diffidare dai programmi sprint che promettono l’addio al pannolino in tempi record, ma che generalmente si associano ad un inevitabile carico di stress e ansia per tutta la famiglia. 

E se l’estate può sembrare a tanti il periodo migliore sia perché il bambino è vestito più leggero o addirittura con la sola mutandina sia perché la mamma può dedicarsi di più a lui, in realtà l’addio al pannolino può coincidere con qualsiasi momento dell’anno. Nessuna ansia perché “a settembre inizia la scuola materna”. Forzare o anticipare i tempi dello spannolinamento per necessità di scuola o della famiglia in un bambino che non è ancora pronto può essere addirittura controproducente. Così come è controproducente fare pressioni, rimproverare il proprio bambino o dubitare delle sue capacità se necessita di tempi un po’ più lunghi per abituarsi al vasino. Impostare il training come un gioco, ad esempio insegnandoli a bagnare una paperella nel vasino, avere fiducia nelle capacità di imparare del proprio bambino ed applaudire ogni piccolo progresso sono invece strategie vincenti. 



www.repubblica.it 2021-06-22 10:14:34

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