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Quando il cancro colpisce le donne: in Italia sono quasi due milioni

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L’incidenza dei tumori nelle donne è in aumento: nel 2020 si sono registrati circa 6.000 nuovi casi in più rispetto all’anno precedente. In totale sono oltre 1 milione e 922 mila le pazienti che oggi vivono con una neoplasia. E tra i tumori femminili, quello del seno e quello dell’ovaio sembrano avere un impatto maggiore sulla sfera emotiva.  E’ quanto è emerso oggi nell’incontro “Donna e Cancro, from the bench to bedside”, un evento virtuale formativo che si è svolto con il patrocinio dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM).

“Il tumore del seno rappresenta più del 14% di tutte le nuove diagnosi di tumore in Italia”, dice Nicla La Verde, Consigliere nazionale AIOM e Direttore dell’Oncologia dell’Ospedale Sacco di Milano, in qualità di responsabile scientifico del webinar: “Nonostante gli importanti progressi ottenuti in ambito terapeutico e la diffusione dello screening, ancora oggi questo tumore ha elevati tassi di morbidità e mortalità”. Il carcinoma ovarico invece interessa complessivamente 49.800 donne ed è una malattia particolarmente insidiosa.

“Negli ultimi anni – continua l’oncologa – grazie all’identificazione di mutazioni genetiche e di alterazioni molecolari responsabili dei processi di carcinogenesi, siamo riusciti ad individuare farmaci innovativi capaci di agire in modo selettivo su specifici target molecolari.

Chirurgia e terapie medica, però, spesso stravolgono e obbligano a ridisegnare il proprio modo di essere e sentirsi donna. Per questo è fondamentale un approccio multidisciplinare che preveda una stretta collaborazione e integrazione delle conoscenze di diversi specialisti”. Come oncologi, ginecologi, senologi, anatomo patologi, esperti di fertilità, fisioterapisti, psicologi.

“Oggi, per esempio, è possibile coniugare il desiderio di maternità con la diagnosi e la cura di tumore. Inoltre, numerosi studi scientifici hanno dimostrato come l’avere un figlio non aumenti le possibilità di recidiva di tumore”. L’obiettivo deve essere quello di sconfiggere la malattia e tutelare il più possibile il benessere psico-fisico in modo da assicurare anche una buona qualità di vita: “Questo – conclude La Verde – vale ancora di più per le pazienti oncologiche fragili, come quelle con infezione da HIV”.



www.repubblica.it 2021-06-25 14:39:44

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