Tutte le notizie qui
Backaout
Backaout

Bambini al mare: quanto aspettare per fare il bagno dopo mangiato

70

- Advertisement -


Elena Bozzola, Pediatra ospedale Bambino Gesù Roma

L’estate è arrivata e la scena è sempre uguale. Da un lato bambini che con l’entusiasmo dei primi bagni scalpitano impazienti, dall’altra mamme preoccupate che, con orologio alla mano, ripetono “è troppo presto”. Sì, perché la frase “fare il bagno dopo mangiato è pericoloso” è un detto che si tramanda da generazione in generazione. In realtà, le classiche “tre ore dopo mangiato” sono un po’ una leggenda più che un consiglio medico vero e proprio. Innanzitutto, vale la pena ricordare che ogni cibo ha un tempo di digestione diverso e che non esiste un tempo preciso di attesa tra un pasto e un bagno a mare. Così come non c’è un vero proprio pasto ideale per il mare. Esistono però alcune regole valide per tutti, grandi e piccini. Per cui, se il programma è una giornata al mare e il bambino è particolarmente vivace ed esuberante, è meglio prediligere cibi leggeri e facili da digerire, quali frutta e verdura. Se poi si fanno pasti piccoli, masticando bene, il processo di digestione è aiutato.

Come si fa a misurare la temperatura ai bambini


Ecco comunque alcune regole da rispettare sempre per un bagno al mare in sicurezza: 

1. offrire spesso da bere al bambino: l’idratazione è molto importante, soprattutto nelle ore più afose;

2. ricordarsi sempre la crema solare per proteggere la pelle dei bambini anche se il programma è fare subito un tuffo. L’acqua non lava via la crema, ma è importante, dopo il bagno, applicarla nuovamente anche se si tratta di un prodotto resistente. E ricordiamo di applicare una crema ad alta protezione, sempre, anche se il bambino è già abbronzato

3. prestare attenzione quando il bambino è in acqua, anche se provvisto di braccioli o ciambella. Il rischio di annegamento c’è sempre. Non perdere di vista neanche i bimbi che sanno nuotare autonomamente

4. bagnare sempre bene la testa del bambino oppure coprirla con un cappellino, soprattutto nelle ore più calde, anche in riva al mare

5. favorire un ingresso lento e graduale in acqua, soprattutto se il bimbo è accaldato e l’acqua è fredda. Lo sbalzo termico rapido può essere pericoloso

6. se il bambino avverte una sensazione di freddo o disagio in acqua, invitarlo ad uscire, asciugarlo bene e farlo riposare.



www.repubblica.it 2021-06-29 09:48:29

This website uses cookies to improve your experience. We'll assume you're ok with this, but you can opt-out if you wish. Accept Read More