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L’Intelligenza artificiale vede gli embrioni con anomalie – Medicina

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(ANSA) – ROMA, 28 GIU – L’intelligenza artificiale aiuta a
riconoscere gli embrioni con difetti nei cromosomi senza
ricorrere alla biopsia che è invasiva: quelli con un normale
corredo cromosomico (euploidi) hanno infatti maggiori
possibilità di impiantasi nell’utero e portare ad una
gravidanza, a differenza di quelli quelli con anomalie
(aneuploidie) che non hanno possibilità. I risultati dello
studio sono stati presentati al congresso della Societá europea
di riproduzione umana dal consorzio di cliniche di fecondazione
assistita Ivirma di Valencia e Tel-Aviv.
   
I ricercatori, guidati da Lorenza Bori, hanno dimostrato che
l’Intelligenza artificiale è capace di visualizzare gli embrioni
con anomalie cromosomiche da quelli che non ne hanno in modo
simile a quanto si fa con la tecnologia in time-lapse, usata
negli ultimi 10 anni, che permette di avere un’immagine, momento
per momento dello sviluppo dell’embrione fino allo stadio di
blastocisti (al quinto giorno di vita), ma non sempre con
informazioni accurate. La computer vision dell’Intelligenza
artificiale invece sembra offrire una previsione affidabile e
oggettiva.
   
Un risultato possibile grazie alla scoperta che gli embrioni
cromosomicamente normali iniziano il loro sviluppo come
blastocisti leggermente prima di quelli con anomalie: cosa che
puó essere vista appunto con la computer vision con misure
microscopiche dei margini delle cellule, un metodo preciso che
permette di quantificare il numero delle cellule e loro ciclo.
   
Applicando questa scoperta, i ricercatori hanno analizzato con
questo metodo 111 embrioni normali e 120 con anomalie, che erano
giá stati studiati con il time-lapse. (ANSA).
   

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