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Eutanasia:l’appello di Laura,non voltiamoci dall’altra parte – Medicina

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(ANSA) – PERUGIA, 03 LUG – “Amici non voltiamoci dall’altra
parte”: è l’appello di Laura Santi, 46 anni, giornalista di
Perugia malata di sclerosi multipla grave, che in un video
postato nella sua pagina Facebook invita a partecipare alla
raccolta firme per il referendum per rendere legale l’eutanasia,
lanciata dall’Associazione Luca Coscioni.
   
“Ho la sclerosi da 25 anni”, racconta nel video la
giornalista, che gestisce anche il blog “La vita possibile”.
   
“All’inizio era lieve – dice – mi ha consentito di vivere, di
lavorare, di viaggiare, di avere progetti, di sposarmi. La
sclerosi multipla è una malattia neurodegenerativa. Ha esiti
molto diversi ma è quel tipo di malattie che quando
progrediscono, ci possono volere anche anni, ma non lasciano
scampo”. “Nel 2016 ho perso la capacità di camminare. Poi la
malattia ha iniziato a correre, a mordere e è diventata
progressiva. E non mi sono alzata quasi più. Si sono aggiunti
diversi altri sintomi perché si tratta di una patologia
complessa”, spiega, elencando le difficoltà quotidiane e i
problemi legati alla sua condizione.
   
“Io vi chiedo di fermarvi a riflettere – è l’esortazione di
Laura Santi – possibilmente senza pregiudizi. Di avere empatia.
   
Di non rifuggire certe realtà. Di non rifuggire l’idea della
morte. Queste realtà ci sono e gridano ascolto”. “Io a oggi
voglio ancora vivere – spiega – ma voglio anche sapere di poter
morire se e quando le cose peggioreranno e diventeranno non
sopportabili. Per quel momento lì io spero di non essere
costretta a muovermi clandestinamente, a spendere migliaia di
euro per una pratica, che non è gratuita, in Svizzera, a
espatriare, adddirittura a fare rischiare una condanna penale a
chi mi accompagna”.
   
“Avere diritto all’eutanasia legale – osserva ancora – tra
l’altro mi consentirebbe di vivere meglio anche la mia stessa
malattia giorno per giorno”.
   
“Io oggi firmo perché voglio essere libera di decidere sulla
mia vita. Quindi firmate per un referendum che porti finalmente
in parlamento una legge sul fine vita, che disciplini
l’eutanasia legale, che fissi rgole e parametri certi anche per
chi è dubbioso. Siamo pronti oggi in Italia”. (ANSA).
   

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