Tutte le notizie qui
Backaout
Backaout

Scompenso cardiaco, i grandi anziani curati meno dei giovani

40

- Advertisement -


Il cuore che “fatica” a svolgere il suo compito, giorno dopo giorno, perdendo progressivamente la sua capacità di “pompare” il sangue, è una realtà sempre più diffusa in un Paese che “invecchia”. Lo dicono le cifre, che parlano dello scompenso cardiaco come di una condizione in costante aumento, che oggi interessa in Italia centinaia di migliaia di persone. Controllare la situazione attraverso farmaci specifici è fondamentale, soprattutto nelle prime fasi della patologia, così come conta moltissimo l’aderenza regolare alle cure.

Approcci diversi in base all’età

Poi entrano in gioco anche i dispositivi medici, di “sostegno” all’azione del cuore. Ma è fondamentale che le terapie siano indicate, caso per caso, indipendentemente dall’età della persona che ha il cuore “stanco”. E invece, forse non è sempre così. A porre l’attenzione sul tema è una ricerca condotta da Davide Stolfo dell’Istituto Karolinska di Stoccolma, presentata al congresso Heart Failure 2021, organizzato dalla Società Europea di Cardiologia. Il tutto, senza che le indicazioni internazionali sul trattamento della patologia indichino possibili “differenze” nell’approccio terapeutico in base all’età. “Le linee guida raccomandano gli stessi trattamenti per tutti i pazienti con insufficienza cardiaca indipendentemente dall’età – ricorda lo stesso Stolfo – la nostra analisi è stata aggiustata per altre condizioni che potrebbero giustificare la sospensione della terapia o la riduzione della dose – per esempio la funzione renale compromessa – e l’età è stata associata indipendentemente al sottotrattamento”.

In particolare, la ricerca ha esaminato le prescrizioni terapeutiche nei pazienti con insufficienza cardiaca in base a tre categorie di età: sotto i 70, dai 70 ai 79 anni e dagli 80 anni in su. L’analisi è stata limitata allo scompenso cardiaco con frazione di eiezione ridotta, forma particolarmente diffusa, sulla scorta dei dati raccolti nel Registro nazionale svedese dell’insufficienza cardiaca collegato ad altri registri nazionali nel periodo 2000-2018. Sono stati esaminati 27.430 pazienti con scompenso: il 31% aveva meno di 70 anni, il 34% tra i 70 ei 79 anni e il 35% aveva 80 anni o più. I pazienti nella fascia di età più anziana avevano maggiori probabilità di essere donne rispetto agli uomini e avevano insufficienza cardiaca più grave e condizioni più coesistenti rispetto agli altri gruppi di età.

L’analisi

L’analisi dimostra che quanto più aumentava l’età dei pazienti valutati, tanto meno si prescrivevano trattamenti. Capitolo farmaci: gli inibitori del sistema renina-angiotensina, solo per citare un esempio, sono risultati prescritti nel 95%, dei casi sotto i 70 anni, nel 90% tra i 70 e i 79 anni e solo in quattro casi su cinque negli over-80. Passando ai dispositivi medici, quando ovviamente indicati, si è osservata la stessa “curva” in base all’età: i defibrillatori impiantabili, necessari per dare uno “shock” al cuore in caso di grave aritmia ventricolare, sono stati impiegati nel 22% dei pazienti eleggibili sotto i 70 anni, nel 17% delle persone tra i 70 e i 79 anni e solo nel 5% degli over-80.

 

Secondo Stolfo, che ha ricordato come si tratti solo di uno studio osservazionale che non consente di trarre conclusioni sulle cause di questo atteggiamento, una possibilità per spiegare queste percentuali è che i medici ritengano che i trattamenti siano meno efficaci nelle persone anziane con insufficienza cardiaca. “Nei pazienti più giovani con insufficienza cardiaca, l’obiettivo primario del trattamento è migliorare la sopravvivenza, mentre nei pazienti più anziani miriamo a ridurre i sintomi, migliorare la qualità della vita e prevenire i ricoveri – conclude l’esperto – sono necessarie strategie per garantire che tutti i pazienti con insufficienza cardiaca siano trattati in modo ottimale”.



www.repubblica.it 2021-07-06 15:00:00

This website uses cookies to improve your experience. We'll assume you're ok with this, but you can opt-out if you wish. Accept Read More