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Gravidanza più sicura se pressione, diabete e peso sono sotto controllo

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Fate un check up del cuore all’inizio della gravidanza. E se qualcosa non va per il meglio, soprattutto in termini di pressione alta o alterazioni del peso in alto o verso il basso, parlatene con lo specialista per studiare un percorso “su misura” che monitori la salute di cuore ed arterie durante i nove mesi di dolce attesa. L’importante è sapere che le cattive abitudini possono davvero pesare sul benessere di mamma e bebè: tenendo sotto controllo i fattori di rischio cardiovascolare, si riducono i rischi.

La possibilità di essere ricoverate in terapia intensiva, di andare incontro ad un parto pretermine o di avere un neonato con basso peso alla nascita, per non parlare della morte del feto, tendono a salire in presenza di fattori di rischio cardiovascolare ed aumentano ulteriormente se i nemici di cuore ed arterie si “alleano” pericolosamente tra loro.

A dirlo è una ricerca su oltre 18.646 milioni di gravidanze apparsa su European Journal of Preventive Cardiology, rivista della Società Europea di Cardiologia (Esc). L’indagine è stata realizzata dall’equipe dell’Università Northwestern coordinata da Sadiya Khan, ed ha preso in esame quattro specifici fattori di rischio per le malattie cardiovascolari nelle donne prima della gravidanza: peso corporeo eccessivo o sottopeso significativo, fumo, ipertensione e diabete.

La probabilità di complicanze chiave della gravidanza – ricovero in unità di terapia intensiva materna, parto pretermine, basso peso alla nascita e morte fetale – è aumentata in modo incrementale con il numero di fattori di rischio cardiovascolare pre-gravidanza. Come ricorda la stessa Khan “i singoli fattori di rischio cardiovascolare, come l’obesità e l’ipertensione, presenti prima della gravidanza sono stati associati a scarsi risultati sia per la madre che per il bambino. Il nostro studio ora mostra una relazione dose-dipendente tra il numero di fattori di rischio e diverse complicanze. Questi dati sottolineano che il miglioramento della salute generale del cuore prima della gravidanza deve essere una priorità”.

L’analisi degli esperti d’oltreoceano ha preso in esame le informazioni su mamma e figli presenti nella grande banca dati del National Center for Health Statistics (NCHS), che raccoglie informazioni su tutti i nati vivi e le morti fetali dopo 20 settimane di gestazione negli Usa.

Quattro come, detto, i parametri che sono stati considerati nella ricerca: in primo luogo le problematiche relative al peso corporeo, considerando sia un Indice di Massa Corporea superiore a 25 (quindi la tendenza al sovrappeso) sia l’eccessiva magrezza, con Indice di Massa Corporea inferiore a 18,5, oltre a fumo, ipertensione e diabete.

La popolazione considerata è stata suddivisa in base all’assenza o alla presenza di uno o più fattori di rischio. Poi si è proceduto all’analisi, valutando i rischi relativi di ricovero in terapia intensiva materna, parto pretermine (prima di 37 settimane), basso peso alla nascita (sotto i 2500 g) e morte fetale associati a fattori di rischio, considerandone anche il numero, rispetto a nessun fattore di rischio. Ovviamente è stata presa in esame anche la situazione economica insieme all’etnia e all’età materna al momento della gravidanza.

I risultati sono fin troppo chiari: rispetto alle donne senza fattori di rischio pre-gravidanza, quelle con tutti e quattro i fattori di rischio (3.242 donne) avevano un rischio circa 5,8 volte maggiore di ricovero in terapia intensiva, rischio 3,9 volte maggiore di parto pretermine, rischio 2,8 volte maggiore di basso peso alla nascita e un rischio 8,7 volte maggiore di morte fetale. Insomma: bisogna assolutamente prestare più attenzione anche al rischio cuore, prima della dolce attesa. “I livelli di obesità pre-gravidanza e ipertensione sono in aumento e ci sono alcune indicazioni che le donne stanno acquisendo fattori di rischio cardiovascolare in età più precoce rispetto a prima – ribadisce Khan. Inoltre, le gravidanze si verificano più tardi nella vita, dando ai fattori di rischio più tempo per accumularsi. Presi insieme, questo ha creato una tempesta perfetta di più fattori di rischio, esordio precoce e gravidanze successive.”



www.repubblica.it 2021-07-23 08:13:51

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