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Tumori, estratti e centrifugati con verdure e spezie per nutrirsi bevendo

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Anguria, pesche, melone, albicocche, prugne. Sono i frutti che ci regala l’estate e che spesso finiscono in un estrattore o centrifuga come ingredienti per preparare succhi che rinfreschino e aiutino a contrastare la fatigue del paziente oncologico. Ma è una buona abitudine? In realtà, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non lo è affatto e anzi si rischia di fare danni.

No alla frutta, sì alla verdura

Le celule tumorali consumano molto più glucosio delle cellule normali e sempre più studi evidenziano che chi ha la glicemia un po’ più alta si ammala di più (come si osserva nei diabetici) e se si è ammalato può avere una prognosi peggiore. Tenere bassa la glicemia, inoltre, aiuta a controllare i livelli di insulina
e quindi i fattori di crescita cellulare. Perciò, meglio evitare la frutta molto zuccherina che contribuisce ad aumentare il carico glicemico. “Preparare estratti e centrifugati con la frutta di stagione – spiega Anna Villarini, biologa nutrizionista e ricercatrice all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano – non è una buona scelta perché si concentrano troppo gli zuccheri semplici contenuti nella frutta tant’è vero che non sono consigliati neppure in prevenzione”. Nessuna eccezione? “Le centrifughe – spiega Debora Guerra, biologa nutrizionista presso l’Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori – IRST di Meldola – a volte sono indicate in pazienti che necessitano di un ridotto apporto di fibre ma solo in via transitoria e occorre che vengano composte per l’80% da verdura e solo per il 20% da frutta”.

La dispersione dei nutrienti

Bisogna tener presente che c’è molta differenza tra il contenuto di sostanze nutritive negli estratti e quello della frutta o della verdura intere. “La differenza principale – prosegue Villarini – sta nel fatto che attraverso il contatto con le parti metalliche degli estrattori o delle centrifughe si perdono alcune sostanze nutritive e che si impoveriscono di fibre. Ecco perché gli estratti e i centrifugati non sono analoghi al frutto o alla verdura intera ma piuttosto sono una bevanda estremamente impoverita”. E poi c’è una questione di spreco ed utilizzo delle materie prime. “Per fare un bicchiere di estratto, c’è bisogno di molta frutta e verdura mente se mangiassi la frutta intera ne mangerei una porzione soltanto. Inoltre, dovendo utilizzare quantità maggiori di ingredienti aumenta ancora di più la quantità di zuccheri che si bevono senza, però, aver assimilato tutte le preziose sostanze nutrizionali contenute nel frutto e nella verdura interi”.

Mix di verdure

Ma per rinfrescarsi e anche nutrirsi bevendo quando spesso a causa del caldo e delle terapie si ha poco appetito, un estratto o un centrifugato fatti in casa possono andar bene a patto che si utilizzino come ingredienti soltanto le verdure. “Vanno bene tutte le verdure di stagione perché comunque sono meno ricche di zuccheri rispetto alla frutta e ricche in tantissimi altri nutrienti”, spiega Villarini. Inoltre, hanno tante proprietà nutrizionali preziose. La natura ci mette a disposizione una vasta scelta: cetrioli, carote, sedano, spinacino, cavolfiore. Ci sono verdure più indicate di altre per i pazienti oncologici? “Non ci sono studi scientifici che diano delle indicazioni in questo senso”, chiarisce la nutrizionista dell’Int. “Sappiamo che le verdure a foglia verde aiutano un pochino il sistema immunitario, l’estratto di cavolfiore aiuta a contrastare l’Helicobacter pylori e che gli agrumi riducono il rischio di tumore allo stomaco, specialmente quello che colpisce il cardias, ma tutte sono indicate per preparare un succo rinfrescante e rinvigorente”. Per dissetarsi può andare bene anche un frullato con ghiaccio con verdure oppure un frappè di pesca o di melone perché si utilizza meno frutta e si aggiungono anche altri ingredienti: “In questo caso – spiega Villarini – invece del latte vaccino meglio aggiungere una bevanda vegetale non zuccherata come quella di soia o mandorle”.

Spezie anti-tumorali

E il sapore? Se si utilizzano soltanto verdure non c’è il rischio che il succo sia poco appetibile? “Non è detto, perché dipende dalle verdure: alcune come il cetriolo hanno un sapore molto neutro, mentre altre come il ravanello e la rucola danno un sapore piccantino, altre come la carota un sapore dolce”, risponde Villarini. “Ma comunque si può allungare l’estratto con un po’ d’acqua per diluirlo e si può aggiungere una puntina di zenzero o curcuma dandogli una valenza anti-tumorale ancora maggiore perché entrambe queste spezie sono potenti anti-infiammatori”. “In genere – aggiunge Guerra – i pazienti oncologici prediligono i gusti salati rispetto a quelli dolci ma volendo anziché centrifugati o estratti si può aromatizzare l’acqua con pezzetti di frutta, menta e zenzero sempre rispettando la tolleranza dei singoli pazienti”. Inoltre, visto che spesso i pazienti oncologici che fanno chemioterapia hanno un abbassamento dei livelli di ferro nel sangue, una volta finita la preparazione dell’estratto o del centrifugato, si può aggiungere anche del succo di limone per favorire l’assorbimento del ferro contenuto nelle verdure.

Spuntini ideali per chi ha un tumore gastrico  

Per i pazienti con tumore allo stomaco che hanno subito una gastrectomia ci sono indicazioni particolari nella scelta degli ingredienti per un succo o una centrifuga? “A maggior ragione i pazienti gastrectomizzati che soffrono spesso di ‘dumping syndrome’ – spiega Guerra – devono fare attenzione ai succhi ma anche alle centrifughe se preparate con una prevalenza di zuccheri”. Bene, invece, se si utilizzano soltanto verdure o se si prepara un frullato: “Rappresentano delle soluzioni ideali per una merenda perché così diventano un piccolo pasto adatto ai pazienti gastrectomizzati che devono mangiare poco e spesso”, precisa Villarini.

 



www.repubblica.it 2021-08-12 05:00:00

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