Tutte le notizie qui
Backaout
Backaout

Covid e sangue: sicure la trasfusione e la donazione

86

- Advertisement -


La disinformazione sul Covid colpisce ancora: l’ultimo episodio in ordine di tempo è il rifiuto delle figlie di un novantenne ricoverato a Rimini di autorizzare la trasfusione di sangue di cui necessitava. La motivazione del rifiuto è il timore che il sangue di un donatore vaccinato possa “Trasmettere l’Rna”.

Le bufale sui rischi di contrarre il Covid donando o ricevendo sangue circolano da tempo e sono state rilanciate da personaggi noti, ma ancora una volta vanno categoricamente smentite.

Donazione e trasfusione sono sicure

“Le persone vaccinate possono tranquillamente donare e le sacche prelevate da chi è immunizzato sono utilizzate in questi mesi per le trasfusioni senza alcuna differenza con le altre”, ha ribadito il Centro nazionale sangue (Cns), interpellato dopo le dichiarazioni di Enrico Montesano.

Per Gianpietro Briola dell’Avis si tratta di “affermazioni pericolose per la salute pubblica e lesive dell’impegno dell’associazione e dei donatori. Donare il sangue dopo aver ricevuto il vaccino anti Covid non comporta alcun rischio né per il donatore stesso né per i pazienti a cui trasfonderlo”.

E sottolinea, Vincenzo De Angelis direttore del Cns .”È molto grave diffondere false informazioni sulla donazione di sangue. Non c’è nessuna differenza tra il sangue dei vaccinati e quello dei non vaccinati, entrambi salvano vite ogni giorno, e anzi ci auguriamo che siano sempre di più i donatori immunizzati, sarebbe un segno ulteriore dei progressi nella lotta al virus”.

Per donare bisogna essere in buona salute

Il sangue si può donare solo se si è in buone condizioni di salute, si legge nella scheda informativa del sito del ministero della Salute, quindi anche un semplice raffreddore o mal di gola, senza alcun collegamento al Coronavirus, sarebbero causa di esclusione temporanea.

Le precauzioni in caso di positività dei donatori

Le persone risultate positive al tampone o che abbiano avuto un contatto stretto con un soggetto positivo sono tenute a osservare un periodo di sospensione dalla donazione, si legge sul sito dell’Avis.

La loro riammissione avviene successivamente sulla base dei criteri indicati nella circolare del Centro Nazionale Sangue:

I soggetti positivi asintomatici dovranno presentare certificazione di esito negativo del tampone effettuato almeno 10 giorni dalla comparsa della positività;
I soggetti positivi sintomatici dovranno presentare certificazione di esito negativo del tampone effettuato dopo almeno 3 giorni dalla scomparsa dei sintomi.
I donatori asintomatici che abbiano avuto un contatto stretto con soggetti positivi potranno riprendere a donare al termine del periodo di quarantena di 14 giorni dall’ultima esposizione (in assenza di esecuzione del tampone) oppure 10 giorni dall’ultima esposizione in caso di esito negativo al tampone effettuato il decimo giorno.
Il donatore che dovesse manifestare sintomi influenzali o da Covid-19 nei 14 giorni che seguono la donazione è invitato a darne comunicazione immediata alla propria Avis o all’unità di raccolta.

La donazione dopo aver fatto il vaccino

Si può donare sangue e plasma dopo un periodo di sospensione che dipende dal tipo di vaccino a cui si è stati sottoposti.

Se si tratta di un vaccino a base di virus inattivati, che non contiene agenti vivi, o un vaccino ricombinante (come quelli attualmente disponibili in Italia) si può donare 48 ore dopo la somministrazione. In caso di sintomi come febbre o spossatezza successivi alla vaccinazione è necessario aspettare almeno una settimana dalla risoluzione dei sintomi prima di donare.

Se si tratta di un vaccino con virus attenuati (al momento non ancora disponibili in Italia) bisogna aspettare almeno 4 settimane prima di donare.

Nessun rischio dalla trasfusione

“Non ci sono evidenze scientifiche che dimostrino la trasmissione trasfusionale di Covid-19. Inoltre, i virus appartenenti alla stessa famiglia come Sars e Mers non sono mai stati trasmessi con il sangue”. Lo ha spiegato Giancarlo Liumbruno, direttore del Centro nazionale sangue (Cns). Quanto all’Rna, la rassicurazione viene anche da Rino Biguzzi, 62 anni, medico e coordinatore del comitato Programma “sangue plasma” dell’Ausl Romagna: “Il sangue subisce una lavorazione, una minima quantità di plasma è presente, ma questo aspetto riguarda decine di vaccinazioni. Non fa la differenza”. In altre parole: con il sangue di un vaccinato, non si diventa vaccinati.



www.repubblica.it 2021-08-25 20:00:28

This website uses cookies to improve your experience. We'll assume you're ok with this, but you can opt-out if you wish. Accept Read More