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A settembre riparti con un check up dell’udito

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A settembre si riparte: scuola, ufficio, sport e hobby ridisegnano la nuova quotidianità. È tempo di buoni propositi e di pianificazione. Fra gli appuntamenti da mettere in agenda ci sono anche i controlli medici, spesso rinviati negli scorsi mesi, per esempio quello della vista e del sorriso. Senza dimenticare l’esame dell’udito che dovrebbe essere eseguito periodicamente, soprattutto dopo i 50 anni.

A scordarlo sono evidentemente in tanti, come dimostrano i numeri di una ricerca Censis che evidenza come soltanto un italiano su tre abbia effettuato un controllo dell’udito negli ultimi cinque anni. Una fotografia che rende altamente sottostimato il dato ufficiale di 7 milioni di italiani che convivono con un calo dell’udito. Basti pensare che circa la metà degli over 55 anche in presenza di ipoacusia non affronta il problema perché pensa che sia destinato a risolversi da solo, perché ritiene sia normale vista l’età o ancora perché è convinto che non esistano rimedi efficaci.

Non sentirci bene è però una condizione che non va sottovalutata. Di più, rischia di essere pericolosa, come descrivono diversi studi scientifici: nel lungo termine, i problemi di udito possono portare le persone a isolarsi e ridurre le relazioni sociali. Non riuscire ad ascoltare figli e nipoti, non poter partecipare alle conversazioni con gli amici, rinunciare all’intrattenimento di radio e tv riduce l’autostima, indebolisce i rapporti sociali, peggiore l’umore.

La buona notizia è che sul declino uditivo si può intervenire, soprattutto se si agisce per tempo, evitando che il danno diventi troppo importante. “In presenza di ipoacusia la correzione precoce è importantissima perché anche un semplice abbassamento della funzione uditiva può contribuire allo sviluppo di un decadimento cognitivo. È fondamentale comprendere che la sua correzione porta un beneficio sia per la persona sia per la comunicazione in famiglia e al lavoro”, spiega Carlo Antonio Leone, Direttore UOC Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale, Ospedale Monaldi Napoli.

L’esame dell’udito è davvero un appuntamento di salute, una buona abitudine da prendere al più presto. “Nell’ottica della prevenzione, se ci rendiamo conto di avere un problema di udito o di soffrire di quei disturbi che denunciano una sofferenza dell’orecchio interno, quali vertigini e ronzii o fischi, è evidente che dobbiamo rivolgerci ad uno specialista” sottolinea Ettore Cassandro, Professore Ordinario di Otorinolaringoiatria presso l’Università di Salerno. “Oggi fare un esame audiometrico è una possibilità routinaria”.

Insomma, per ripartire con la marcia giusta, per vivere al meglio la vita di ogni giorno, le proprie passioni, per godersi la compagnia di familiari e amici, a settembre è bene programmare un controllo dell’udito. Approfittando per esempio del “mese della prevenzione” di Amplifon, leader mondiale nel campo della cura dell’udito, che proprio a settembre, in tutti i suoi centri, offre gratuitamente il suo test dell’udito: un protocollo particolarmente avanzato che misura l’efficienza del sistema uditivo e lo valuta sulla base dei bisogni, delle abitudini, delle passioni di ognuno.

Amplifon 360 è un test rigoroso e scientifico, brevettato, e certificato dalla Società Italiana di Audiologia e Foniatria (SIAF). L’esame dell’udito è veloce e professionale: un modo semplice ma efficace di prendersi cura di sé e migliorare il proprio benessere.



www.repubblica.it 2021-08-30 05:41:00

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