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Cheratosi attinica, una nuova terapia per prevenire i tumori

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ISPESSIMENTI ruvidi e che provocano fastidio quando vengono toccati, macchie rosse o marroni che si sviluppano sulla pelle delle aree più esposte alla luce del sole come il volto, le mani e il cuoio capelluto. E che non andrebbero archiviati come semplici segni del tempo: possono infatti essere manifestazioni di cheratosi attinica, una malattia molto comune (la frequenza in Europa si aggira attorno al 27-28%) e che si presenta con lesioni dell’epidermide che possono evolvere in forme tumorali ben più aggressive e pericolose. La buona notizia è che la cheratosi attinica si cura, e oggi meglio di ieri, con l’approvazione di una nuova terapia topica: una crema a base di 5-fluorouracile, con azione “selettiva”, efficace e ben tollerata.

Cos’è la cheratosi attinica

“La cheratosi attinica è una malattia pre-cancerosa che merita attenzione e che non può essere sottovalutata”, spiega Ketty Peris, Presidente nazionale della Società Italiana di Dermatologia Medica, Chirurgica, Estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse (SIDEMAST): “Si manifesta dopo i 40 anni come macchie rosa, rosse o marroni che nel tempo possono ispessirsi e diventare dure, ruvide e molto aderenti alla pelle. Le dimensioni possono variare da pochi millimetri fino ad alcuni centimetri e il 45% dei pazienti presenta almeno sei o più lesioni sulla pelle. Le zone più colpite del nostro corpo sono quelle maggiormente esposte al sole quali il viso, le orecchie, il cuoio capelluto e il dorso delle mani”.

Pelle chiara e chiarissima sono un fattore predisponente ma non l’unico. Lo stile di vita influisce molto sulla comparsa della cheratosi attinica: la fotoesposizione cronica per lavoro, sport o solo per estetica, specialmente se non si è utilizzata un’adeguata protezione solare, mettono a rischio. “Se le cheratosi attiniche non vengono trattate, possono, fino al 16% dei casi, evolvere in un carcinoma squamocellulare”, continua Peris. “Quest’ultimo rappresenta da solo il 25% di tutte le forme di cancro che possono interessare la nostra pelle e ha un alto rischio di sviluppare metastasi”.

Una nuova terapia topica

Sebbene sia stata per molto tempo sottovalutata, la cheratosi attinica è una condizione che si può, e anzi si deve secondo i dermatologi, trattare. Dopo la diagnosi e la conferma dello specialista, le lesioni possono essere trattate in modo efficace, eliminate  per esempio attraverso chirurgia laser o criotrattamenti con azoto liquido. La risoluzione delle lesioni cliniche, tuttavia, spesso non risolve il problema e le lesioni si ripresentano. “In particolare laddove le lesioni sono multiple è probabile che il danno sia più esteso rispetto a quanto si può vedere e che l’area sia interessata anche da lesioni subcliniche”, precisa Peris. “Diventa così fondamentale poter utilizzare un trattamento in grado di agire non solo sulla patologia già presente, ma anche sullo sviluppo di nuove lesioni”.

In questi casi, dunque, serve trattare tutta l’area, cosa oggi possibile grazie all’approvazione della terapia a base di creme al fluorouracile, un agente citostatico in grado di interferire con la sintesi di DNA e RNA determinando così un’inibizione della crescita cellulare. “5-Fluorouracile 4% è una crema che deve essere applicata, negli adulti, una volta al giorno per almeno quattro settimane”, spiega Piergiacomo Calzavara Pinton, Direzione UO Dermatologia AST Spedali Civili e Clinica Dermatologica Università di Brescia. “Ha dimostrato un tasso di guarigione del 100% nel 54% dei pazienti, mentre un tasso di guarigione del 75% nell’80% dei casi. Inoltre il 45% dei pazienti risulta, dopo 12 mesi, ancora libero da recidive. E’ semplice da applicare, presenta un basso assorbimento sistemico dopo l’applicazione cutanea e ha dimostrato una grande tollerabilità. Tutto ciò favorisce l’aderenza terapeutica che anche in dermatologia è fondamentale, soprattutto quando riguarda patologie che colpiscono i non giovanissimi. Solo un malato su dieci ha, infatti, interrotto la cura in seguito alla comparsa di eventi avversi. Si tratta di un tasso di abbandono più basso rispetto a quello registrato per altri trattamenti topici utilizzati contro la stessa patologia”.

Prevenzione, prima e dopo

La cheratosi attinica è a tutti gli effetti un tumore nelle sue primissime fasi iniziali. Non sempre degenera in un carcinoma invasivo, ma sappiamo che la quasi totalità dei carcinomi squamocellulari ha origine da lesioni di questo tipo. “Non potendo prevedere quali lesioni degenereranno e quali no, la prevenzione secondaria, quindi risolverle tutte, è fondamentale”, insiste Giuseppe Argenziano, ordinario e direttore della clinica Dermatologica dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, Napoli. “Da qui l’esigenza di avere trattamenti che agiscano in modo tempestivo, e il 5-fluorouracile ci consente di trattare tutto il campo di cancerizzazione e non solo le lesioni rilevabili a livello clinico, che sono solo la punta dell’iceberg”.

Non va però assolutamente dimenticata l’importanza della prevenzione primaria della patologia che passa da un’esposizione corretta ai raggi solari. “Per noi dermatologi la vera fotoprotezione è quella totale, che scherma buona parte dei raggi anche UV. I fattori SPF più bassi, alla fine, sono poco efficaci”, conclude Argenziano. Il consiglio è di proteggersi sempre in modo adeguato, tutto l’anno – chi pratica sport sulla neve non è meno a rischio degli amanti dell’abbronzatura estiva – e a tutte le età perché i danni del sole si accumulano nel tempo, evitando lettini e lampade abbronzanti. E dopo i 40 anni bisogna prevedere una visita dermatologica annuale.



www.repubblica.it 2021-09-08 13:17:09

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