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Mottarone: zio di Eitan, non meritava altra sofferenza – Lombardia

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“Lo sentivo che quella famiglia avrebbe fatto qualcosa sporco”

(ANSA) – MILANO, 12 SET – “Me lo sentivo che quella famiglia
avrebbe fatto qualcosa di sporco per aggirare la legge
italiana”. Esordisce così, in un’intervista al Corriere, Or
Nirko, lo zio materno di Eitan, il bambino unico sopravvissuto
alla strage del Mottarone. “Arrivare però al punto – prosegue –
di organizzare un sequestro vero…che dire? Siamo disperati”.
   
“La sua vita – aggiunge -era già fin troppo difficile, non
meritava altra sofferenza”.
   
Dopo la tragedia del 23 maggio scorso, in cui persero la vita
i genitori, il fratellino e i bisnonni di Eitan Biran, 6 anni
(in tutto morirono 14 passeggeri della funivia precipitata) il
piccolo è stato affidato dal Tribunale di Torino alla zia
paterna, Aya Biran, che vive in provincia di Pavia con il
marito, Or Nirko, e due figlie che frequentano le stesse scuole
di Eitan. Cosa su cui non erano d’accordo i genitori di Tal
Peleg, la mamma del piccolo.
   
“Purtroppo i Peleg avevano in custodia il passaporto
israeliano di Eitaan – precisa lo zio -. Noi lo abbiamo chiesto
indietro, e il giudice tutelare aveva stabilito una data per la
restituzione, il 30 agosto. Ma non ce lo hanno dato e così,
visto che ai nonni materni non è stato revocato il diritto di
visita, come avevamo chiesto, è andata come è andata”. “La loro
posizione – aggiunge – è stata subito antagonistica. Dicevano
che con noi sarebbe cresciuto senza legami con la sua identità.
   
Ma meglio vivere con una famiglia come quella? In Israele il
nonno ha avuto una condanna per abusi domestici”. (ANSA).
   

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