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Sclerosi multipla, arriva una nuova terapia orale

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OLTRE 20 farmaci, un armamentario notevole che negli ultimi anni ha migliorato la gestione della forma più diffusa di sclerosi multipla, che lascia però ancora spazio per i casi in cui la malattia è attiva e particolarmente aggressiva. Per queste persone oggi è disponibile ozanimod, una nuova opzione capace di agire sul sistema immunitario e sul danno che la malattia produce sulla mielina. La sclerosi multipla, infatti, è una patologia degenerativa che interessa il sistema nervoso: colpisce la guaina che protegge i neuroni, la mielina appunto, e rende sempre più difficoltosa la comunicazione fra cervello e il resto del corpo. Per questo le persone con sclerosi multipla possono sviluppare disabilità, soprattutto se non curate in maniera tempestiva e appropriata fin dall’esordio della patologia.

 

“E’ un’ottima notizia per le persone avere nuovi farmaci efficaci, anche orali, per una malattia come la sclerosi multipla”, dice Mario Alberto Battaglia, Presidente della FISM – Fondazione Italiana Sclerosi Multipla e Direttore Generale AISM – Associazione Italiana Sclerosi Multipla: “Permette di avere una sempre migliore medicina personalizzata. Oggi terapia precoce significa non solo prevenire nuovi attacchi ma anche rallentare e bloccare la progressione verso la disabilità, ma deve essere soprattutto una terapia personalizzata per la forma di malattia, per le caratteristiche e per l’evoluzione senza dimenticare le esigenze di qualità di vita”.

L’azione di ozanimod

Ozanimod agisce modulando la risposta immunitaria interagendo con i ricettori della Sfingosina 1-Fosfato. In particolare agisce sugli isotipi, 1 e 5, i più implicati nella modulazione della risposta immunitaria e nella riparazione del danno mielinico. La sua peculiarità è che agendo in modo selettivo garantisce un buon equilibrio tra efficacia e sicurezza. La terapia va somministrata per via orale una sola volta al giorno e ha dimostrato, negli studi clinici registrativi, di ridurre la perdita di volume della sostanza grigia sia corticale che talamica, rallentando il deterioramento delle facoltà cognitive correlati. Riduce inoltre il numero di lesioni demielinizzanti che si vedono con la risonanza magnetica, sia infiammatorie che totali, indice della ridotta progressione della malattia. Azioni confermate anche a lungo termine, come dimostra il database che raccoglie dati fino a 5 anni.

Gli studi sono stati condotti mettendo a confronto ozanimod con l’interferone, farmaco storico usato nella sclerosi multipla. Non esistono invece studi che mettano a confronto l’azione di ozanimod con l’altro farmaco che appartiene alla stessa famiglia, fingolimod. “Sebbene non ci siano studi di comparazione diretta, possiamo sicuramente affermare che ozalimod è efficace nelle forme attive di SMRR con un buon profilo di sicurezza”, spiega Gioacchino Tedeschi, Presidente della SIN – Società Italiana di Neurologia. “Rispetto a quello che potremo definire il ‘cugino’ ci sono meno problemi legati alla sicurezza della prima somministrazione, anche se rimangono gli stessi criteri di esclusione al trattamento”.

L’impatto della malattia

La sclerosi multipla è una delle patologie neurologiche più frequenti nei giovani adulti e più diffuse in tutto il mondo, in particolare la forma recidivante-remittente rappresenta circa l’85% di tutti i casi della patologia. Questa forma si distingue per l’alternanza di fasi, della durata imprevedibile, caratterizzate dall’insorgenza di deficit neurologici improvvisi e fasi di remissione completa o parziale.

 

Si calcola che ogni anno solo nel nostro Paese siano colpiti da sclerosi multipla 3.600 persone, con una prevalenza di circa 130.000 casi. “Sclerosi multipla oggi alla diagnosi significa giovani, per lo più donne, che vogliono poter condurre in futuro una vita lavorativa e sociale attiva. Curare bene significa non raggiungere la disabilità, abbattere l’elevato costo sociale e garantire anni in qualità di vita a chi affronta ogni giorno la sfida di questa malattia cronica”, sottolinea Battaglia.

Rispetto a 10-15 anni fa, l’avvento delle opzioni terapeutiche, l’istituzione di una rete di centri specializzati, una maggiore consapevolezza nella popolazione, hanno modificato notevolmente la vita delle persone con sclerosi multipla. “Prima degli anni Novanta 7-8 persone su 10 raggiungevano la disabilità, oggi si stima siano 2-3. E ci aspettiamo che questo dato migliori nei prossimi anni. Anche nel mondo del lavoro registriamo una maggiore comprensione e oggi è circa il 20% delle persone con sclerosi multipla che deve rinunciare al lavoro, a causa della gravità delle loro condizioni”, spiega Battaglia. “Siamo orgogliosi di poter offrire anche ai pazienti italiani una terapia estremamente efficace e ben tollerata – conclude Cosimo Paga, Executive Medical Director Bristol-Myers Squibb Italia: “Ozanimod fa parte della nostra ricca pipeline in immunologia. L’Italia può vantare una rete di centri di assoluta eccellenza per il trattamento e l’assistenza a pazienti colpiti da sclerosi multipla. Adesso è disponibile un ulteriore trattamento che potrà migliorare la qualità della vita di migliaia di pazienti”.



www.repubblica.it 2021-09-21 10:39:50

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