Covid e diabete, così il lockdown ha stravolto la gestione della malattia
Il controllo del diabete è saltato per i diabetici di tipo 2 durante il lockdown, mentre al contrario è migliorato per i diabetici di tipo 1, ovvero per le persone con diabete insulino-dipendente (o giovanile, una malattia autoimmune che porta alla distruzione della parte del pancreas che produce insulina).
Lo indica un vasto studio di revisione (metanalisi) di dati relativi a un totale di 33 studi già pubblicati sull’argomento, condotto da Claudia Eberle della Università di Scienze Applicate a Fulda, Germania e presentato al Congresso Annuale della European Association for the Study of Diabetes (EASD).
Lo studio ha riguardato in tutto 4.700 pazienti diabetici, circa metà dei quali con diabete giovanile o di tipo 1, gli altri con diabete di tipo 2, la forma più comune di malattia.
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È emerso che durante il lockdown per questi ultimi la gestione della malattia è peggiorata, con più difficoltà a tenere sotto controllo la glicemia e anche il peso corporeo, che in diversi studi considerati dalla metanalisi è risultato in aumento.
Per loro sono aumentati anche i valori dell’emoglobina glicata, spiega Eberle, il parametro in uso per monitorare il controllo glicemico a lungo termine. Si tratta di segnali che suggeriscono che le persone con diabete di tipo 2 hanno risentito del lockdown e della distanza dai servizi sanitari (non giovandosi della telemedicina); inoltre, probabilmente hanno mangiato in modo meno sano e svolto meno attività fisica.
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Al contrario i pazienti con diabete insulino-dipendente sembrano aver sfruttato il lockdown per pensare alla propria salute, con un monitoraggio migliore della propria malattia, testimoniato anche dal miglioramento dei valori di emoglobina glicata. I diabetici di tipo 1, mediamente più giovani, hanno forse tratto maggiore giovamento dai servizi di telemedicina e anche dall’uso di dispositivi automatici di controllo glicemico durante il lockdown, conclude l’esperta.
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www.repubblica.it 2021-10-01 18:50:32