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Da Ramsete II a Michelangelo: a Venezia c’è il centro che studia la storia delle mala…

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CI SONO Michelangelo, Enrico VIII, Garibaldi e anche Ramsete II nell’elenco dei personaggi storici che hanno sofferto di malattie reumatologiche. Alcune erano infatti già presenti in un passato molto lontano, mentre altre sono insorte da poco più di due secoli, come l’artrite reumatoide. E conoscerne la storia è importante per capirne meglio i meccanismi. Per questo a Venezia è stato realizzato l’Istituto di Storia di Reumatologia: la prima struttura al mondo di questo genere nell’ambito della Reumatologia, con l’obiettivo di coniugare la ricerca storiografica e quella clinica e scientifica. Oggi l’Istituto “compie” un anno esatto, che viene celebrato con un convegno nazionale. Così si scopre che Sant’Ambrogio e Ramsete II avevano la spondilite anchilosante, Cristoforo Colombo era malato di artrite reattiva, Michelangelo, Galileo e Casanova erano affetti da gotta e Renoir da artrite reumatoide.

Epidemie e malattie reumatiche

“Siamo partiti da pochi mesi ma già abbiamo raggiunto importanti risultati, approfondendo alcuni aspetti legati alla genesi delle patologie reumatologiche”, dice Leonardo Punzi, Direttore dell’Istituto: “Abbiamo scoperto, per esempio, che chi è sopravvissuto ad alcune epidemie, come quella della peste o della malaria, corre maggiormente il rischio di sviluppare malattie autoimmuni, come quelle reumatologiche. Un tema di straordinaria attualità – sottolinea Punzi – in questo periodo di post-Covid”.

Le malattie reumatologiche interessano in Italia oltre 5 milioni e mezzo di abitanti e sono sempre più diffuse. “Troppo spesso sono però sottodiagnosticate, non riconosciute oppure non viene dato loro il giusto peso, sebbene siano capaci di minare fortemente la quotidianità di chi ne è colpito”, sottolinea Roberto Gerli, Presidente nazionale della Sir, la Società Italiana di Reumatologia che ha voluto realizzare l’istituto: “La ricerca negli ultimi anni ha portato a terapie sempre più efficaci, fino alla rivoluzione determinata dall’introduzione dei farmaci biologici. Ma lo studio del passato ci può aiutare anche a sottolineare il ruolo della prevenzione e della giusta interpretazione dei sintomi. Non esiste altra area terapeutica in cui il paziente purtroppo debba attendere in alcuni casi anche anni prima di ricevere la giusta diagnosi ed essere curato al meglio del Reumatologo”.

La Biblioteca storica di Medicina

Per Venezia si tratta di una nuova opportunità di alto prestigio scientifico e culturale, hanno sottolineato il Direttore generale Contato e il Direttore sanitario Carretta della ULSS3-Serenissima, che ospita l’Istituto di Storia della Reumatologia nel Complesso Monumentale di S. Marco, diretto da Mario Po’. La Biblioteca Storica di Medicina, che fa parte del complesso Museale di San Marco, è una delle più importanti del mondo. Raccoglie, cataloga e digitalizza tutto ciò che può essere utile per la ricerca storiografica medica. Qui vengono collocati libri, manoscritti, riviste d’epoca, materiale scientifico e informativo prodotto dalla SIR nella sua lunga vita. Questo materiale era sparpagliato sull’intero territorio nazionale e si correva il rischio di perdere questo patrimonio. Che consente anche di dare il giusto peso alla Reumatologia italiana nel mondo. “La storia – conclude Gerli – rappresenta una straordinaria opportunità di analisi scientifica per favorire al meglio il lavoro quotidiano dei Reumatologi a tutto vantaggio dei pazienti”.



www.repubblica.it 2021-10-12 13:17:03

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