Tutte le notizie qui
Backaout
Backaout

All’Archivio di Stato di Milano Napoleone nei documenti – Lombardia

46

- Advertisement -


Due week end di aperture straordinarie per la mostra

(ANSA) – MILANO, 21 OTT – Due week end di aperture
straordinarie, il 23 e 24 ottobre e il 30 e 31, all’Archivio di
Stato di Milano in occasione della mostra ‘Nelle sommosse e
nelle guerre. Gli archivi milanesi durante l’età napoleonica’,
che proseguirà fino al 31 gennaio 2022, con anche delle speciali
visite guidate prenotabili.
L’esposizione, curata da Maria Pia Bortolotti, Marco Lanzini
e Carmela Santoro, analizza quali furono le conseguenze e le
ricadute prodotte dall’arrivo del nuovo potere napoleonico sugli
archivi milanesi: mentre l’Italia era investita dall’impetuosa
avanzata delle truppe comandate dal generale Bonaparte, nel
chiuso degli archivi prendeva il via una battaglia più
silenziosa, ma destinata a produrre effetti duraturi nel tempo.

Nel giro di un quarto di secolo, dal 1796 al 1821, molti
archivi italiani subirono infatti razzie, trasferimenti
improvvisi, accorpamenti e smembramenti, frutto delle alterne
vicende belliche che segnarono l’età napoleonica e i primi anni
della Restaurazione. La mostra, che rientra nel palinsesto delle
iniziative del Comitato per il bicentenario napoleonico
1821-2021, si chiude idealmente con il caso del curioso destino
di tre ciocche di capelli di Napoleone, sequestrate nel 1817 a
Natale Santini, suo collaboratore giunto in Italia con il
singolare cimelio. I capelli entrarono dunque a far parte del
fascicolo archivistico relativo alle indagini sul Santini,
arrivato all’interno del fondo Presidenza di Governo.
   
In mostra c’è una selezione di documenti, molti dei quali con
firma autografa di Napoleone stesso, che si caratterizza per
intestazioni finemente decorate, spesso realizzate da importanti
artisti quali Andrea Appiani. Di grande interesse è la stampa
Caduta di Napoleone, del 2 aprile 1814, in cui l’imperatore, con
le “ali dei furbi” ai piedi, precipita dal carro rovesciato
dalla dea Fortuna e respinto nella sua ascesa dalle quattro
potenze restauratrici: la Russia, l’Austria, la Prussia e
l’Inghilterra. (ANSA).
   

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA