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A Cosenza resezione fegato con complicanze neoplastiche – Medicina

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(ANSA) – CATANZARO, 29 OTT – All’Ospedale Annunziata di
Cosenza è stato effettuato un intervento chirurgico di
asportazione di un tumore recidivo complicato da una trombosi
neoplastica che aveva invaso i rami vena porta con il rischio di
renderlo inoperabile. Il paziente, di 66 anni, artista cosentino
noto in città, ha voluto rendere pubblica la sua esperienza. In
un centro del Nord era stato scartato per il trapianto di
fegato, essendo la trombosi dei vasi portali una
controindicazione assoluta alla sostituzione dell’organo. Lo
rende noto l’equipe di chirurgia.
   
Ricordandosi che 10 anni prima era stato operato
all’Annunziata per calcolosi della colecisti dal prof. Bruno
Nardo, ed avendo appreso che il professionista, esperto di
chirurgia del fegato e dei trapianti, formato al Policlinico
Universitario del S. Orsola di Bologna, era tornato a fare il
primario della Chirurgia generale all’Annunziata, ha deciso di
contattarlo. “Dopo l’incontro con il professore – afferma il
paziente nella nota – ho capito che, nonostante il mio tumore
fosse avanzato, non ero ancora spacciato come mi era stato
detto. Con spirito di squadra, e coinvolgendo vari
professionisti dell’Annunziata, il professore nel giro di
pochissimi giorni mi ha sottoposto ad una batteria di esami per
studiare nei dettagli la sede precisa della trombosi
neoplastica, sperando che nel frattempo non fosse progredita.
   
Dopo un consulto multidisciplinare si è stabilito che poteva
essere operato asportando tumore e trombosi”. Al tavolo
operatorio oltre a Nardo, la sua equipe (Marco Doni, Veronica
Crocco, Daniele Paglione) con la collaborazione degli
anestesisti (Anna Paternostro) e degli infermieri. Prima di
resecare il fegato, spiega la nota, sono state condotte
ulteriori valutazioni strumentali. A quel punto è stato deciso
che era possibile procedere ad asportare il fegato malato e
così, senza necessità di trasfusioni di sangue, dominando prima
il tumore e poi pulendo i rami portali dalla trombosi
neoplastica l’intervento è stato condotto a termine. Il
paziente, risvegliato in sala operatoria, è stato riportato nel
reparto non avendo necessità della terapia intensiva.
   
Dopo un decorso postoperatorio regolare, il paziente è
pronto per tornare a casa (ANSA).
   

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