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Artigianato: a Milano prezzi +20% per aumenti materie prime – Lombardia

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Indagine Unione del settore, soffrono meccanica ed edilizia

(ANSA) – MILANO, 01 NOV – Portafoglio ordini gonfio ma con
magazzini vuoti e assunzioni congelate, con la mancanza di
materie prime che sta provocando un’impennata dei costi di
produzione (per il 100% delle aziende), l’aumento a due cifre
dei dei prezzi per i clienti (per il 48%) con gravi ritardi
nelle consegne e il congelamento il turnover dei lavoratori (per
l’80% degli intervistati). Lo afferma un’indagine dell’Unione
artigiani della provincia di Milano.
   
Un’impresa su due, specie nella filiera dell’edilizia e della
metalmeccanica, ha già deciso che i listini saliranno, in media,
tra il 10 e il 20%. Secondo l’Unione artigiani è “impossibile
fermare l’ascesa dei valori di bollette e forniture: materie
prime e semilavorati si trovano col lanternino o con prezzi
fuori controllo e intrattabili, da prendere o lasciare, come per
l’energia e carburanti. Le risposte al questionario confermano
uno spacciato già noto e individua nuovi scenari di crisi di
alcuni settori”.
   
Secondo il report, metalmeccanica ed edilizia in primis si
ritrovano con decine di aziende alla caccia di ferro, acciaio,
alluminio, ponteggi, pannelli per cappotti termici, prodotti per
gli arredi a partire del legno, serramenti ma non solo. “Ci sono
meccanici e installatori/impiantisti che fanno fatica a trovare
prodotti per l’elettronica come ricambi e componenti auto,
compresa la minuteria. Iniziano a scarseggiare resine, carte e
cartoni, perfino guanti, mantelle e prodotti per sterilizzare.
   
Nell’alimentare è già allarme per alcune scorte di prodotti
naturali e artificiali”, afferma l’associazione. (ANSA).
   

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