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Sanitari, più contagi e flop terze dosi: ecco perché tornerà l’obbligo al vaccino

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Crescono i contagi tra i sanitari e la campagna delle terze dosi ha raggiunto solo il 30% dei camici bianchi i primi in assoluto a vaccinarsi in Italia. Ecco perché il Governo si prepara a prorogare l’obbligo vaccinale per i sanitari e il personale che lavora nelle Rsa, che riguarderà dunque anche la terza dose dopo quello relativo al primo ciclo di vaccinazione. il ministro della Salute Roberto Speranza ne ha già parlato agli altri ministri durante l’ultima cabina di regìa e ora la norma potrebbe arrivare presto in un nuovo provvedimento che dovrebbe estendere anche l’obbligo del green pass al 2022.

La ripresa dei contagi anche tra i sanitari

La proroga dell’obbligo vaccinale nasce innanzitutto dall’aumento dei contagi tra il personale sanitario (il primo a vaccinarsi quasi un anno fa): nelle ultime settimane si è infatti registrato un aumento dei casi, anche se non di forme gravi, segno che l’efficacia della protezione del vaccino dall’infezione sta gradualmente calando. I casi tra il personale sanitario, per quanto ancora limitati, sono praticamente raddoppiati con i positivi che – secondo i dati diffusi dal bollettino di sorveglianza integrata dell?istituto superiore di sanità – sono passati dai 347 del 6 ottobre ai 641 del 4 novembre. In pratica in circa 30 giorni sono stati registrati 2200 contagiati tra gli operatori sanitari. I numeri sono ancora molto piccoli visto che comunque i sanitari positivi al Covid sono soltanto il 3,6% della platea complessiva.

Il flop della terza dose tra i sanitari

Come noto per gli operatori sanitari e per il personale che lavora nelle Rsa c’è l’obbligo a vaccinarsi con ciclo completo. Finora l’adesione alle prime due dosi è stato massiccio: secondo i dati ufficiali del Governo a fine settembre non si era vaccinato solo l’1,84% del personale sanitario. Un piccolo zoccolo duro di no vax che solo tra i medici ha portato alla sospensione di 2178 camici bianchi (di questi poi 522 hanno deciso di vaccinarsi). L’obbligo a vaccinarsi vale però solo per il primo round di vaccinazioni – così ha chiarito recentemente il ministero della Salute – e ora di fronte alla ripresa dei contagi il ministro Speranza sta pensando seriamente a prorogare l’obbligo per i sanitari anche per la terza dose. Anche perché finora l’adesione alla nuova iniezione è stata piuttosto bassa: nonostante i dati siano in forte in crescita – come segnala la Fiaso, la Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere – finora solo il 30% ha allungato il braccio per fare la terza dose nonostante siano trascorsi i 6 mesi di intervallo minimo. Una percentuale più basse rispetto alla platea più generale: oltre il 40% degli italiani vaccinabili con la terza dose ha infatti finora aderito.

La sentenza del Consiglio di stato

A suffragare una proroga dell’obbligo vaccinale per i sanitari è anche una recente sentenza del Consiglio di Stato che lo scorso 20 ottobre ha respinto l’istanza di alcuni medici, paramedici, farmacisti e parafarmacisti ed altri operatori sanitari non ancora vaccinati. Secondo i giudici l’obbligo vaccinale è imposto a tutela non solo del personale sanitario , impegnato nella lotta contro la diffusione del Covid, ma anche dei pazienti e delle persone più fragili che sono ricoverate o si recano comunque nelle strutture sanitarie o socio-assistenziali. E l’obbligo vaccinale secondo il Consiglio di Stato non si fonda solo sulla relazione di cura e fiducia tra paziente e personale sanitario, ma anche sul più generale dovere di solidarietà (articolo 2 della Costituzione) che grava su tutti i cittadini, a cominciare dal personale sanitario, nei confronti dei soggetti più vulnerabili e che sarebbero più esposti alle conseguenze gravi o addirittura letali del virus per via del contatto con soggetti non vaccinati. Insomma sarebbe un paradosso che chi va in ospedale per curarsi si ammalasse di Covid a causa di un no vax.



www.ilsole24ore.com 2021-11-11 10:56:52

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