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Tumori: nuove evidenze sull’efficacia delle cure ‘combinate’ – Sanità

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(ANSA) – ROMA, 11 NOV – Migliora la sopravvivenza libera da malattia. Questo è l’effetto nei pazienti con Nsclc, il tumore del polmone non a piccole cellule resecabile del farmaco nivolumab associato alla chemioterapia. A dirlo è lo studio Checkmate-816. Questa associazione aveva già mostrato un miglioramento significativo della risposta patologica completa.
    “Anche se lo scopo della chirurgia è curativo nel tumore del polmone non a piccole cellule resecabile, una percentuale tra il 30% e il 55% dei pazienti sviluppa una recidiva dopo la chirurgia e in definitiva ci si deve arrendere alla malattia, confermando una forte necessità di opzioni aggiuntive che possano interrompere questo ciclo” spiega Nicolas Girard, docente di medicina respiratoria alla Paris Saclay University e responsabile del Thorax Institute Curie Montsouris di Parigi. “I dati positivi di sopravvivenza libera da malattia osservati con nivolumab neoadiuvante più chemioterapia sono rivoluzionari – aggiunge – e possono avere implicazioni importanti nel trattamento del tumore del polmone non a piccole cellule resecabile”.
    Attualmente, nivolumab ha mostrato una maggiore efficacia nel trattamento neoadiuvante o adiuvante di quattro tipi di tumori: polmone, vescica, esofago/giunzione gastroesofagea e melanoma.
    “I dati di sopravvivenza libera da malattia dello studio CheckMate-816 rafforzano l’evidenza del potenziale delle terapie a base di nivolumab nel migliorare i risultati clinici a lungo termine, negli stadi precoci dei tumori non metastatici”, dichiara Abderrahim Oukessou, vice presidente, Thoracic Cancers Development Lead di Bristol Myers Squibb, società che produce il farmaco. (ANSA).
   

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