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Effetto vaccini tra i ragazzi: calano i casi tra gli over 16, boom tra i piccoli

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L’effetto dei vaccini comincia a farsi vedere anche tra i giovanissimi, dove le curve del contagio cominciano a piegarsi lì dove è più alta la percentuale di vaccinati. Al contrario tra tra gli under 12, una fascia d’età per la quale non esiste ancora un vaccino autorizzato, si registra nelle ultime settimane un vero e proprio boom di contagi, anche se le forme gravi e le ospedalizzazioni, va ricordato, sono rarissime. Numeri, questi, che serviranno per riflettere in vista del via libera dell’Ema al vaccino per i 5-11enni atteso a breve.

Un contagio su quattro è tra gli under 20

A fotografare l’andamento dell’epidemia è il consueto bollettino di sorveglianza integrata sul Covid dell’Istituto superiore di Sanità che sottolinea come la crescita dei contagi riguardi soprattutto la fascia tra i 30 e i 49 anni, dove molti non sono immunizzati e i bambini sotto i 12 anni, non vaccinati. «Analizzando la variazione dell’incidenza a 7 e 14 giorni – spiega il bollettino dell’Iss – si conferma il maggiore aumento delle diagnosi Covid nella popolazione con età 0 – 19 anni». In particolare nell’ultima settimana, il 24% dei casi sono stati diagnosticati nella popolazione sotto i 20 anni. Un aumento per l’Iss dovuto anche alla «maggiore attività di screening all’interno delle scuole». «Una forte variazione dell’incidenza a 14 giorni – continua l’Istituto – è osservata anche per la popolazione con età 30-39 e 40-49 anni. Queste fasce di età attualmente sono quelle con la copertura vaccinale più bassa».

Metà dei casi tra i bimbi 5-11 anni

In particolare l’Iss sottolinea come «nell’ultima settimana si osserva un aumento dell’incidenza in tutte le fasce d’età; in particolare nella popolazione di età inferiore ai 12 anni» che – ricorda l’Istituto – attualmente non è «elegibile per la vaccinazione» si registra una «incidenza più elevata rispetto alle altre fasce d’età». Più nel dettaglio « il 49% dei casi è stato diagnosticato nella fascia d’età 6-11 anni, il 33% nella fascia 12-19 anni e solo il 12% e il 7% è stato diagnosticato, rispettivamente tra i 3 e i 5 anni e sotto i 3 anni». A colpire è in particolare l’andamento delle curve degli ultimi mesi dove salta subito all’occhio come la scorsa estate, in agosto, quando ci fu una mini impennata di casi la maggior parte dei contagi in questa fascia di età sotto i 20 anni si concentrava tra i 16-19 anni. A 3 mesi di distanza questa fascia come quella tra i 12 e i 15 anni registra un netto calo di casi grazie anche ai vaccini visto che tra i 12 e i 19 anni i vaccinati ormai sono oltre il 72 per cento.

L’atteso via libera dell’Ema e le voci critiche

I dati registrati in Italia e quelli che arrivano da altri Paesi dove si è più avanti nelle vaccinazioni dei bambini sono importanti per le riflessioni in corso in vista del via libera, atteso a breve, dell’Ema (l’Agenzia Ue del farmaco) al vaccino per la fascia d’età tra i 5 e gli 11 anni. I pediatri in coro si sono detti favorevoli all’estensione. Ma non mancano anche voci discordanti, come quella del direttore dello Spallanzani di Roma Francesco Vaia:  «Ho detto più volte che il tema non è vaccinare o non vaccinare i bambini ma in questa fase dell’epidemia ritengo che sia giusto immunizzare solo i bambini fragili». «Oggi la comunicazione scientifica è incerta perché ci sono comunque dei rischi nelle vaccinazioni in generale – ha evidenziato Vaia – In Israele hanno visto che ci sono casi di miocarditi nei bambini e quindi vaccinano solo i fragili. Io credo che sia saggio in questo momento vaccinare nella fascia 5-11 anni solo loro. Se dovessero cambiare le cose e avremo maggior elementi scientifici su questo tema si potrebbe di estenderla a tutti».



www.ilsole24ore.com 2021-11-13 15:17:11

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