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Umbria, lo stato delle Breast Unit

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COME vengono curate le donne in Umbria?  Le 4 Breast Unit sono ben organizzate e rispettano gli standard previsti dalle linee guida nazionali. E non solo: l’approccio multidisciplinare e il lavoro di squadra sono consolidati. Ci sono dei però: due centri non hanno il Data Manager – necessario per la raccolta e l’analisi dei dati relativi ai casi trattati – e non rilevano la qualità percepita dalle pazienti, “un aspetto imprescindibile per migliorare la modalità di erogazione del servizio, l’informazione e la comunicazione alle donne”, sottolinea Rosanna D’Antona, presidente di Europa Donna Italia, che ha promosso il progetto “Breast Unit – La squadra che vince”, realizzato in collaborazione con Senonetwork, con il patrocinio di AIOM, il supporto non condizionato di Roche e la consulenza metodologica dell’Alta Scuola di Economia e Management dei sistemi sanitari dell’Università Cattolica. L’iniziativa sta facendo un tour in tutte le Regioni e lo scorso 10 novembre si è tenuto il tavolo di lavoro per presentare i risultati dell’indagine ALTEMS in Umbria, con l’obiettivo di migliorare la cura e l’assistenza delle donne.

Manca un PDTA regionale

Un problema urgente, risultato dall’indagine, è dato dalla mancanza di un PDTA regionale e di una commissione di coordinamento e monitoraggio della rete senologica, che possa anche assicurare il collegamento tra centri screening e Breast Unit, ad oggi ancora inesistente. “Per curare bene occorre un controllo di qualità – sottolinea Luigi Cataliotti, Presidente di Senonetwork – per questo è essenziale che la Regione metta a disposizione di tutti i centri un database per la raccolta dei dati”.

Rafforzare la rete

In altre parole, le Breast Unit dell’Umbria hanno bisogno di essere coordinate e monitorate da una cabina di regia che, con la partecipazione delle associazioni, favorisca il lavoro in rete e l’applicazione di un percorso omogeneo di diagnosi e cura. “Il nuovo piano sanitario di prossima approvazione avrà proprio l’obiettivo di rafforzare le reti”, assicura Massimo Braganti, Direttore Regionale Salute e Welfare: “In senologia, l’attivazione della rete costituisce un elemento determinante anche per evitare l’esodo delle pazienti nelle altre Regioni e quindi stiamo lavorando in questa direzione, per permettere la condivisione dei dati tramite un database regionale, assicurare l’integrazione tra screening e Breast Unit e migliorare la comunicazione alle donne”.

Il coinvolgimento delle pazienti

“Le associazioni della nostra delegazione Europa Donna-Umbria sono coese, preparate e pronte a dare il loro contributo”, conclude D’Antona: “Il nostro auspicio è che la disponibilità all’ascolto e alla collaborazione dimostrata dalle Istituzioni regionali si traduca in un effettivo coinvolgimento delle associazioni nei tavoli di coordinamento e monitoraggio delle reti senologica e oncologica”.



www.repubblica.it 2021-11-12 11:55:12

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