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Cresce la spinta all’obbligo vaccinale in Italia ma Draghi per ora frena

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Cresce il pressing anche in Italia per alzare la soglia di attenzione contro il virus e per la prima volta dentro il Governo si comincia a ragionare sulla possibilità di allargare l’obbligo vaccinale ad altre categorie dopo quella dei sanitari. Ma Palazzo Chigi per ora frena e anche se si guarda con preoccupazione a quanto avviene in Austria e Germania si tengono fissi gli occhi sulla la curva dei contagi che sembra dare i primi segnali di rallentamento (Rt stabile a 1,2).

L’Italia che viaggia ormai oltre i 10mila contagi – ieri 10544 casi, 48 morti e il tasso di positività che sale al 2% – e la minaccia di nuove chiusure all’orizzonte che angustia i governatori (il Friuli diventerà giallo la prossima settimana) richiedono contromisure al più presto. «L’acqua del virus, in questa quarta ondata, si alza e noi dobbiamo alzare il livello di attenzione», ha confermato ieri il ministro della Salute Roberto Speranza.

Le ipotesi: green pass a 9 mesi e divieti per i non vaccinati

Sul tavolo, in vista dell’incontro con i governatori prima del varo di un nuovo decreto la prossima settimana, ci sono varie ipotesi: la più scontata è quella di una riduzione della durata del green pass che passerà dai 12 ai 9 mesi, un modo questo per incentivare il ricorso alle terze dosi per le quali il Governo è pronto anche a un accorciamento a cinque o addirittura a quattro mesi dell’intervallo minimo per fare la nuova iniezione (oggi è di sei mesi) per tutti gli over 40.

Ma il confronto è apertissimo anche su una possibile nuova stretta del green pass che già nel nuovo provvedimento potrebbe essere esteso al 2022: le Regioni chiedono infatti di far scattare le restrizioni delle zone gialle, arancioni e rosse – lo stop a stadi, teatri, cinema, ristoranti, bar, palestre eccetera – solo per i non vaccinati. Un «lockdown» alla vita sociale per i quasi 7 milioni di italiani non immunizzati, che però con il ricorso ai tamponi avrebbero garantiti l’accesso ai servizi essenziali (come i trasporti) e ovviamente la possibilità di recarsi al lavoro. Il fronte delle Regioni scommette infatti soprattutto sull’idea di un super green pass che escluda i vaccinati dalle restrizioni. Una proposta giudicata di «buon senso», avverte la ministra degli Affari regionali Mariastella Gelmini a Radio 24, perché «non si può penalizzare» in caso di cambi di colore l’85% degli italiani vaccinati, e su cui il Governo è disponibile ad ascoltare le Regioni anche se decisioni ancora non sono state prese.

L’EFFETTO DELLE VACCINAZIONI

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Il fronte del vaccino obbligatorio

Cresce però anche il fronte dei favorevoli alla soluzione più radicale e cioè quella dell’obbligo vaccinale da allargare a una platea più ampia dopo quella dei sanitari, che con il decreto in arrivo dovranno obbligatoriamente farsi inoculare la terza dose. Il premier Draghi si era detto «personalmente favorevole» in tempi non sospetti – e cioè a inizio settembre – , ma ora frena di fronte a una ipotesi che divide.



www.ilsole24ore.com 2021-11-20 10:16:39

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