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Reumatologia, il mal di schiena può essere un campanello d’allarme

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Spesso chi ha una malattia reumatologica sviluppa mal di schiena, un sintomo molto doloroso e dall’impatto devastante sulla qualità di vita. Il 39% dei pazienti sostiene di averlo anche dopo il riposo, per sette su dieci il dolore si è sviluppato gradualmente nel tempo, il 54% soffre di rigidità mattutina per oltre 30 minuti, per l’85% il mal di schiena migliora con l’uso dei farmaci. I dati vengono da un sondaggio condotto dai medici di famiglia nell’ambito del progetto “(Ri)conosci il mio mal di schiena”, promosso dall’ANMAR ONLUS (Associazione Nazionale Malati Reumatici) insieme alla FIMMG – Federazione Italiana Medici di Medicina Generale, e realizzata grazie al supporto non condizionato di Novartis Italia. Il monitoraggio del sintomo mal di schiena può migliorare la qualità di vita del paziente reumatologico ma anche favorire una diagnosi precoce. Questo il razionale dell’iniziativa dell’associazione che in questa prima fase pilota ha coinvolto oltre il 30% dei medici di medicina generale di Veneto e Campania che per 4 mesi hanno somministrato ai loro pazienti che lamentavano “mal di schiena generico” un questionario specifico creato dal comitato scientifico di ANMAR grazie a una applicazione di facile utilizzo. “Con questa iniziativa abbiamo chiesto uno sforzo per aiutarci a disegnare un percorso virtuoso che possa migliorare la tempestività di diagnosi delle principali malattie reumatiche, anticipando la presa in carico del paziente da parte dello specialista, ma anche la gestione della patologia nella sua cronicità”, spiega Silvia Tonolo, presidente ANMAR. 

Nello specifico, si è pensato alla realizzazione di un progetto di sensibilizzazione e screening che permetta di misurare su aree predefinite l’impatto di un’attività di comunicazione condivisa tra i principali stakeholders che ruotano intorno alle persone affette da spondilite anchilosante. “La possibilità di usufruire di strumenti innovativi di rilevazione dei sintomi contestuali al momento di confronto e visita dei nostri assistiti consente ai medici di medicina generale di intercettare con efficacia casi clinici che diversamente potrebbero essere comunque individuati in una fase evoluta della malattia”, ha commentato Domenico Crisarà – Vicesegretario Nazionale della FIMMG.
 “Per raggiungere livelli efficaci di valutazioni preliminari che suggeriscano valutazioni specialistiche, è necessario che le soluzioni tecnologiche siano sempre più integrate con i percorsi gestionali e assistenziali del MMG, semplificando notevolmente l’attività burocratica e sostenendo l’attività clinica nei confronti del paziente” afferma Silvestro Scotti – Segretario Generale Nazionale della FIMMG. “Plaudiamo all’iniziativa promossa da ANMAR – conclude il prof. Roberto Gerli, Presidente Nazionale della Società Italiana di Reumatologia (SIR) -. Il ruolo del medico di famiglia è fondamentale anche in ambito reumatologico e bisogna rafforzare la collaborazione anche ricorrendo alle opportunità offerte dalle nuove tecnologie”.



www.repubblica.it 2021-11-26 15:59:29

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