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Cos’è l’angiosarcoma, il tumore che ha colpito Virgil Abloh

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Il mondo della moda è in lutto per Virgil Abloh, designer, stilista e direttore creativo della linea uomo di Louis Vuitton, deceduto ieri all’età di 41 anni. La notizia è arrivata dai suoi profili social: secondo quanto riportato, la causa della morte è un tumore molto raro, chiamato angiosarcoma, che gli era stato diagnosticato due anni fa. Di che tipo di malattia si tratta?

Cos’è l’angiosarcoma

L’angiosarcoma fa parte dei sarcomi dei tessuti molli, neoplasie che si sviluppano a partire dalle cellule mesenchimali. Gli angiosarcomi, in particolare, si chiamano così perché interessano i vasi sanguigni e possono comparire in qualsiasi parte del corpo. Quando si sviluppano intorno o dentro il cuore si dicono ‘paracardiaci’. L’età media dell’insorgenza è di circa 50 anni.

“La diagnosi di questi tumori è sempre molto difficile, sono estremamente rari, con una incidenza inferiore a un milione di abitanti, e spesso vengono scoperti quando sono già in stadio avanzato”, spiega Emanuela Palmerini del Dipartimento di Osteoncologia, Sarcomi dell’osso e dei tessuti molli e Terapie Innovative dell’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna: “Non danno sintomi specifici ma, a seconda di dove si sviluppano, possono causare tumefazioni, dolore, difficoltà respiratoire e aritmie. Non si conoscono neanche fattori di rischio, eccezion fatta per gli angiosarcomi nella mammella per chi ha effettuato la radioterapia per un altro tumore”.

Come si cura

La chirurgia, quando è possibile eseguirla, è il trattamento di prima scelta, e ha l’obiettivo di rimuovere integralmente il tumore. La decisione deve essere multidisciplinare e dipende sia dalle condizioni del paziente, sia dalla dimensione e dalla sede sede della lesione.

“La chirurgia è possibile nei casi in cui la malattia non sia avanzata e non abbia dato metastasi”, sottolinea l’oncologa: “Nei casi in cui gli angiosarcomi interessano una delle valvole cardiache, per esempio, questa può essere integralmente sostituita. Chiaramente, il problema principale della chirurgia di un angiosarcoma che si sviluppa intorno o dentro al cuore è non poter ampliare i margini della resezione: l’intervento è ovviamente più complesso di quanto non sia rimuovere un angiosarcoma nella coscia. Quando invece la malattia è avanzata si può ricorrere ad altre strategie come la radioterapia stereotassica, e ai farmaci: si impiegano sia chemioterapie sia terapie a bersaglio molecolare, a seconda delle caratteristiche del tumore”.

I sarcomi

Si conoscono più di 80 sottotipi di sarcomi, che prendono nomi diversi a seconda del tessuto che coinvolgono. Si dividono in due grandi categorie: quelli dell’osso e quelli delle parti molli, che colpiscono muscoli, nervi, cartilagini, tendini, strati profondi della pelle, il tessuto adiposo e i vasi linfatici e sanguigni. Nella maggior parte dei casi, i sarcomi dei tessuti molli si riscontrano negli arti (circa 60%) e la parte posteriore dell’addome (15%), mentre più raramente colpiscono il tronco (10%), gli organi gastrointestinali e viscerali (10%), o il distretto testa-collo (5%).

Per la cura è fondamentale rivolgersi a un centro in cui sia presente un’équipe multidisciplinare, composta da chirurgo, oncologo medico, radioterapista e da altri specialisti in base al tipo di sarcoma. La sopravvivenza a cinque anni per i sarcomi delle parti molli scoperti in stadio precoce è intorno al 65%.



www.repubblica.it 2021-11-29 16:50:03

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