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Cancro del polmone, un test del sangue individua chi dovrebbe sottoporsi a screening

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MIGLIORARE lo screening per il tumore del polmone grazie a un semplice prelievo di sangue, per identificare le persone che ne beneficerebbero ma che, invece, oggi restano escluse dal programma. Parliamo degli Stati Uniti, dove lo screening per il tumore del polmone è già da tempo una realtà (mentre da noi in Italia deve ancora partire). Ebbene: i ricercatori dall’MD Anderson Medical Center dell’Università del Texas (centro tra i più importanti al mondo in oncologia) hanno messo a punto una nuova strategia che combina la biopsia liquida a un nuovo modello predittivo, e che ha dimostrato di identificare le persone a rischio di sviluppare un tumore del polmone meglio di quanto non facciano gli attuali criteri di selezione (stabiliti dall’US Preventive Services Task Force prima nel 2013 e poi nel 2021).

Obiettivo: individuare meglio chi è più a rischio

Lo screening per il tumore del polmone si basa sulla Tac a basso dosaggio di radiazioni annuale. Ad oggi, negli Usa, vengono invitati a sottoporsi a questo esame tutte le persone tra i 50 e gli 80 anni forti fumatori (o ex forti fumatori, che hanno smesso da meno di 15 anni), con una storia di 20 sigarette al giorno per 20 anni, in media. Secondo gli scienziati dell’MD Anderson Medical Center è però possibile migliorare questo criterio di selezione. Nel loro studio, pubblicato sul Journal of Clinical Oncology, hanno sviluppato un test che analizza 4 marcatori presenti nel sangue e un altro modello di rischio che tiene conto dell’età e degli anni di dipendenza dal fumo di sigaretta (chiamato PLCOm2012). Hanno così messo a punto un test di valutazione personalizzata del rischio di tumore ai polmoni.

Lo studio

Il gruppo di ricerca ha condotto lo studio sui dati e i campioni biologici del Cancer Screening Trial PLCO, uno studio randomizzato sullo screening del tumore alla prostata, al polmone, al colon-retto e all’ovaio che il National Cancer Institute ha lanciato per valutare gli effetti del programma di diagnosi precoce sulla mortalità di fumatori (20 sigarette al giorno per 10 anni) tra i 55 e i 74 anni. Il nuovo sistema (biopsia liquida e modello PLCOm2012) è stato testato in 1.299 campioni di sangue raccolti prima della diagnosi di cancro e in 8.709 campioni di persone che non hanno sviluppato il tumore. I risultati? Avrebbe identificato il 9,2% di persone da sottoporre a screening annuale – e che avrebbero sviluppato il cancro ai polmoni  – e ridotto del 13,7% il rinvio a ulteriori esami per falsi positivi. I casi di rischio idonei allo screening sono stati rilevati con una sensibilità dell’88,4% e una specificità del 56,2%, valori più alti di quelli che risultano dalle linee guida della US Preventive Services Task Force (sensibilità del 78,5% e specificità del 49,3%). “Il nostro studio mostra per la prima volta che un semplice esame del sangue identifica chi può trarre un reale beneficio dallo screening del cancro ai polmoni”, commenta Sam Hanash, autore dello studio, Professore di Prevenzione clinica del cancro alla guida del McCombs Institute for the Early Detection and Treatment of Cancer presso l’MD Anderson Medical Center: “I risultati ci dicono che siamo sulla strada giusta per rendere la diagnosi precoce più efficace. Migliorare l’idoneità allo screening anche solo del 5% – continua Hanash – può infatti generare un impatto incredibile: decine di milioni di persone in tutto il mondo potrebbero trattare la malattia precocemente, quando è più probabile che le terapie abbiano successo”. Il prossimo passo sarà la validazione del test e del modello in uno studio clinico.

La diagnosi precoce in Italia

Il tumore al polmone è la malattia oncologica che causa il maggior numero di decessi ogni anno in tutto il mondo: 40 mila solo in Italia. Il motivo principale di questa alta mortalità è che il tumore viene scoperto quando è già avanzato nella maggior parte dei casi. Individuarlo precocemente non è cosa semplice e la ricerca è molto attiva, oltreoceano come anche da noi, dove sono stati realizzati diversi progetti negli scorsi anni. Ora, pandemia permettendo, è in fase di avvio la Rete nazionale per lo screening polmonare: un progetto pilota che coinvolgerà inizialmente 7.500 forti fumatori over 55 in tutta Italia.



www.repubblica.it 2022-01-13 15:35:05

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