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La dottoressa ai suoi pazienti: “Vaccinatevi o cambiate medico”

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IL COMUNICATO, che ha affisso fuori dalla porta dei suoi tre studi medici (nel Pavese – Comuni di Verrua Po, Rea Po e Pinarolo Po) e di altrettante farmacie negli stessi centri, non lascia adito a dubbi. In sostanza dice: se non siete vaccinati contro il Covid non venite da me. Parla chiaro Antonella Rezzani, di Verrua Po, 62 anni di cui 37 passati a svolgere la professione di medico di base che, assicura, ancora oggi la appassiona. La dottoressa Rezzani proprio in questi giorni ha deciso di mettere in mostra quel comunicato che allontana i pazienti no vax. Recita: “Invito tutti i miei assistiti, che abbiano consapevolmente scelto di non vaccinarsi contro la Covid-19, contrariamente alle mie indicazioni, a scegliere un diverso medico di medicina generale”. E sui social non sono mancati commenti piccati contro “la dottoressa che ce l’ha con chi non si vaccina”. Mentre Ats le ha intimato di «togliere il comunicato» e l’Ordine dei medici ha espresso preoccupazione «per il disagio dimostrato da parte dei sanitari», sottolineando come «non sia corretto agire in questo modo, in quanto un medico non può rifiutarsi di prestare assistenza».

La paziente “avvertita”

Il caso è nato dal confronto con una paziente. «La signora è entrata nel mio studio chiedendo un certificato di malattia per il datore di lavoro – riassume Rezzani –. Mi ha spiegato che non si è vaccinata e io le ho fatto presente che questo è in conflitto con ciò che da tempo suggerisco ai miei assistiti, cioè che si immunizzino contro il Covid. Per cui le ho rilasciato il certificato, ma ho precisato che, se non provvederà, sarà l’ultimo».
È decisa la dottoressa, e si fa forte della coerenza che, sostiene, «un medico deve avere». Lei che vaccina sin dal 2020 e, di casa in casa, segue i malati fragili. «Ne ho visti morire 8 per Covid, parlo dei miei assistiti appunto – racconta –. E pensi che tra loro c’erano persone pure giovani. Non voglio favorire quella situazione accettando che non ci si vaccini. Credo di aver dimostrato in tutti i modi la mia coerenza. All’epoca, quando il virus ha iniziato a diffondersi tra noi e le difese erano scarse, io lavoravo solo con una mascherina e un paio di guanti. I vaccini non c’erano ancora e ogni giorno rischiavo la vita perchè andavo a curare i contagiati a domicilio. Per questo, quando sono arrivati Pfizer, Moderna e Astra Zeneca ho subito sostenuto che dovessero essere utilizzati da tutti».

«Il vaccino, una priorità»

A chi le dice che il suo comportamento non è corretto sotto il profilo deontologico, la dottoressa di Verrua Po riassume il concetto che ha scritto sul volantino: «Il rapporto tra medico e paziente è basato sulla fiducia e il rispetto reciproco: questi elementi vengono a mancare nel caso in cui il paziente dubiti delle indicazioni del medico curante». «Per questo – sottolinea – invito tutti i miei assistiti che non si vaccinano a scegliere un altro medico, così non sarò costretta alla spiacevole pratica della ricusazione».
Fino ad oggi, a causa di questa sua presa di posizione 12 assistiti no vax l’hanno lasciata, mentre altri 33 le hanno dato ragione decidendo di proteggersi.

«Vaccinarsi è una prova di civiltà»

Sul perchè si debba assumere il siero anti-Covid, la dottoressa Rezzani non ha dubbi. «Vaccinarsi è indispensabile per tutelare sè stessi e soprattutto tutti gli altri – ricorda –. Per uscire da questa pandemia che ci sta aggredendo da due anni, bisogna rendere inattivo il virus, e per ottenere questo bisogna vaccinarsi il più possibile. È una prova di civiltà. Cosa penso dei no vax? Ho visto persone, tra i miei pazienti, che reputavo intelligenti, scegliere di non immunizzarsi. Mi ricordo una madre di 70 anni con il figlio di 40 che assolutamente non volevano saperne, e hanno cambiato medico. Perchè lo fanno? Si lasciano convincere da messaggi assurdi. Spesso ho detto loro di rivolgersi a me per avere spiegazioni sui vaccini, ovviamente su base scientifica. Ma non vogliono saperne, preferiscono dar retta a tesi che non hanno fondamento, spesso strampalate».
Ats ha richiamato la dottoressa Rezzani, dandole 20 giorni di tempo per rimuovere il comunicato appeso alla porta. Ma lei non ha nessuna intenzione di farlo. «Non ci penso nemmeno – replica –. Continuerò a sostenere questa tesi non perchè sia opportuno farlo, ma perchè ritengo che sia la sola via d’uscita per salvarci. Se interverranno problemi, se ci sarà motivo per prendere posizione certamente lo farò e, se necessario, anche attraverso l’assistenza di un legale». Intanto, proprio ieri, è arrivata la prima minaccia, da un paziente che l’ha contattata per conto della madre anziana: «Dottoressa – ha avvertito l’uomo–, se non visiterà mia mamma senza obbligarla a vaccinarsi, se ne pentirà».—



www.repubblica.it 2022-01-24 06:14:00

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