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Sintomi nuova variante Covid, il Regno Unito allunga la lista: quali sono

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Dopo due anni di sostanziale immobilismo, la lista ufficiale dei sintomi di Covid 19 fornita dall’Nhs – il Sistema Sanitario Nazionale britannico – si è allungata di colpo negli scorsi giorni. Allineandosi con le indicazioni fornite da tempo dall’Oms e dalle autorità americane, nove nuovi sintomi sono stati aggiunti a febbre alta, tosse persistente e perdita di gusto o olfatto, presenti sin dalle primissime fasi della pandemia.

Sintomi nuova variante Omicron, il cambio di rotta

La decisione, che arriva in un momento in cui il paese ha abbandonato le restrizioni imposte negli scorsi mesi per ridurre la diffusione del virus e sta vedendo un aumento di nuovi casi, è stata accolta con favore da molti esperti, nella speranza che aiuti a migliorare il tracciamento e l’isolamento dei nuovi casi.

I nuovi sintomi sono stati aggiunti in un periodo di forte circolazione della nuova variante BA2, anche nota come Omicron 2, ritenuta più contagiosa rispetto a Omicron 1, ma caratterizzata al pari della precedente da un’alta percentuale di forme asintomatiche o paucisintomatiche.

La prevalenza di sintomatologie blande potrebbe essere uno dei motivi che hanno spinto le autorità sanitarie britanniche ad espandere la lista di sintomi collegati a Covid 19, aggiungendo manifestazioni cliniche già note anche con le varianti precedenti del virus, ma forse meno indicative delle forme gravi della malattia.

Nuovi sintomi, ecco quali sono

I nuovi sintomi riconosciuti dall’Nhs sono: fiato corto, stanchezza o mancanza di forze, dolori generalizzati, mal di testa, mal di gola, naso chiuso, perdita di appetito, diarrea e sensazione di malessere generale. Una nota ai piedi della lista sottolinea inoltre come i sintomi di Covid siano “molto simili a quelli di altre malattie, come il raffreddore o l’influenza”.

A dicembre, un’indagine realizzata nell’ambito dello Zoe Covid Study, uno studio che si basa su una app in cui gli utenti possono segnalare i propri sintomi, aveva concluso che più del 50% dei positivi nel Regno Unito non manifestava più i tre sintomi riconosciuti ufficialmente dal National Health Service. Non a caso, l’epidemiologo Tim Spector, professore del King’s College di Londra e principale autore dello Zoe Study, ha accolto con soddisfazione il cambio di rotta della autorità sanitarie britanniche.

“I sintomi principali del coronavirus (Covid 19) riconosciuti dall’Nhs sono finalmente cambiati, dopo 2 anni di pressioni e input da parte degli utenti della app Zoe – ha twittato lo scorso 3 aprile l’epidemiologo – hurrah! È un peccato che abbiano sbagliato l’ordine, ma è un inizio e potrebbe aiutare a ridurre le infezioni”.





www.repubblica.it 2022-04-06 11:05:00

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