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Cresce la “stanchezza” vaccinale: quarta dose per gli over 80 a rischio flop

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Dopo averla offerta nelle settimane scorse a quasi 900mila fragili, nei prossimi giorni una quarta dose del vaccino contro il Covid sarà resa disponibile per i quasi 4 milioni di over 80 che hanno già fatto il booster. Ma c’è una grande incognita e cioè quanti aderiranno a questa possibilità. Il rischio di un flop della quarta dose, come dimostrano i numeri bassissimi di adesione dei pazienti fragili, è infatti concreta. La colpa? La cosiddetta “stanchezza” da vaccinazione, come ammette la stessa Agenzia Ue del farmaco (Ema): troppe le iniezioni vicine a fronte di poca informazione sulla necessità di proteggere ancora chi rischia la malattia grave

La quarta dose agli over 80

L’Ema si è già detta favorevole e il prossimo martedì l’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco, potrebbe dare il via libera a una nuova iniezione per proteggere i grandi anziani, che anche con tre dosi, possono rischiare la malattia grave. A dimostrarlo ci sono i dati dell’ultimo bollettino mensile dell’Istituto superiore di Sanità che sottolinea come sui 3798 decessi tra il 2 febbraio e il 6 marzo, 2629 sono over 80 (oltre il 70%) e di questi 1272 (il 50%) hanno già fatto anche la dose booster. Tra l’altro per molti grandi anziani la nuova iniezione potrebbe scattare subito visto che la stragrande maggioranza ha fatto già la dose booster da oltre 4 mesi, un lasso di tempo considerato l’intervallo minimo per fare la nuova iniezione.

Il flop per i super fragili

Come detto la quarta dose è stata offerta già da oltre un mese a 890mila “super fragili”. Si tratta di soggetti con «marcata compromissione della risposta immunitaria, per cause legate alla patologia di base o a trattamenti farmacologici e ai soggetti sottoposti a trapianto di organo solido». In questa platea ci sono soprattutto malati di cancro, reumatologici e neuirologici e pazienti trapianti. Ma finora l’adesione è stata molto bassa: hanno fatto la quarta dose, o booster dopo il ciclo completo di vaccinazione (tre dosi) solo in 66.805, in pratica l’8,5% della platea che potrebbe fare la nuova iniezione. «Sono molto, molto preoccupato perché poche di queste persone si stanno vaccinando» ha sottolineato Alberto Mantovani, presidente della Fondazione Humanitas per la Ricerca e direttore scientifico Humanitas. «Su questi non abbiamo dubbi che ci voglia la quarta dose – rimarca l’immunologo – anche se abbiamo pochi dati, perché lo sappiamo che rispondono male e perché diamo più dosi già per altri vaccini».

Il rischio “stanchezza” vaccinale

Dopo i fragili è dunque concreto il rischio che anche l’adesione degli over 80 alla nuova vaccinazione che potrebbe essere raccomandata già nei prossimi giorni sia molto bassa. E questo accade anche perché potrebbe subentrare una certa «stanchezza della vaccinazione» ma anche una «percezione a basso rischio della malattia tra molte persone», avverte l’Ema proprio nel suo parere sulla quarta dose dei giorni scorsi. L’Agenzia europea del farmaco sottolinea infatti come «le campagne di vaccinazione dovrebbero tenere conto dell’impatto delle dosi ripetute di richiamo sull’accettazione e sull’assorbimento del vaccino nella popolazione generale». Da qui il consiglio a prepararsi a fare più promozione e informazione sul ruolo di una futura quarta dose e sull’impatto della malattia.



www.ilsole24ore.com 2022-04-08 10:46:50

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