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Le pillole anti Covid arrivano in farmacia, basterà la ricetta del medico di famiglia

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Molto presto gli italiani che rischiano di finire in ospedale per il Covid potranno curarsi facilmente con uno degli antivirali oggi disponibili senza la burocrazia e le complicazioni che finora ne hanno di fatto bloccato l’utilizzo: basterà infatti la ricetta del proprio medico di famiglia e la scatola di pillole potrà essere recuperata subito dopo nella farmacia sotto casa. Finora dopo la segnalazione del proprio medico bisognava ottenere la prescrizione dello specialista ospedaliero e poi ottenere la terapia dal centro di riferimento. Una burocrazia che ne ha frenato l’impiego a poche migliaia di trattamenti a fronte di 800mila dosi prenotate dall’Italia anche perché questi antivirali vanno assunti entro 5 giorni.

Più facile ottenere la terapia anti Covid

La grande semplificazione che dovrebbe essere decisa già oggi dall’Agenzia italiana del farmaco quando si riunirà la commissione tecnico scientifica. Si tratta di una rivoluzione che può segnare un cambio di rotta nella lotta al Covid e nel ritorno a una gestione più “ordinaria” dell’emergenza sanitaria. Già nei giorni scorsi il ministro della Salute Roberto Speranza lo aveva fatto presagire: «Ora che abbiamo più dosi a disposizione vogliamo arrivare a consentire la prescrizione anche ai medici di medicina generale per favorire un accesso più capillare». Oggi dunque si attende il semaforo verde dell’Aifa che oltre ad autorizzare la prescrizione del medico di famiglia consentirà a chi si è contagiato di ottenere, dietro presentazione della ricetta, la terapia direttamente in farmacia senza più complicazioni.

Gli antivirali per cui scattano le semplificazioni

La novità che semplifica prescrizione e disponibilità dei farmaci riguarderà in particolare due antivirali orali (pillole appunto): il Paxlovid di Pfizer – che sarebbe efficace al 90% nell’evitare le forme gravi – e il Molnupiravir di Msd. Due terapie indicate per pazienti ammalati in modo lieve moderato non ospedalizzati ma che hanno specifici fattori di rischio per il Covi severo. In particolare seciondo quanto già stabilito dall’Aifa i fattori di rischio per malattia grave comprendono: tumore in fase attiva, insufficienza renale cronica, broncopneumopatia severa, immunodeficienza primaria o acquisita, obesità, malattia cardiovascolare grave (scompenso cardiaco, malattia coronarica, cardiomiopatia), diabete mellito non compensato. La durata del trattamento non deve superare i 5 giorni

Cruciale il fattore tempo

La particolarità di questi farmaci antivirali è che per funzionare vanno assunti in tempi brevi: entro 3-5 giorni al massimo dall’insorgenza dei sintomi. Finora però secondo la procedura studiata dal loro arrivo in Italia nei mesi scorsi potevano essere prescritti solo dagli specialisti ospedalieri su indicazione del medico di famiglia e distribuiti solo nelle farmacie degli ospedali, individuate come centri di riferimento. Una procedura complicata che ne ha in pratica frenato l’uso: l’Italia ha infatti finora prenotato 600mila dosi di Paxlovid, ma da inizio febbraio ne sono state prescritte solo 6822. Sulla stessa scia il Molnupiravir : solo 16.732 trattamenti in quasi 100 giorni su 200mila dosi.



www.ilsole24ore.com 2022-04-12 04:57:06

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