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Profughi ucraini diabetici, vademecum delle associazioni per garantire visite e cure

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Un vademecum per la gestione delle persone malate di diabete che arrivano dall’Ucraina, in modo da garantire la continuità di cura, essendo il diabete una malattia cronica che richiede un attento monitoraggio e aderenza alle terapie. Sono l’Associazione medici diabetologi (Amd) e la Società italiana di diabetologia (Sid), a proporlo, in primo luogo “auspicando un’immediata risoluzione del conflitto che affligge la popolazione ucraina”.

Oltre al documento, indirizzato a tutte le strutture e alle persone coinvolte nell’accoglienza dei rifugiati, sono stati predisposti un questionario (link AMD; link SID) per la valutazione dello stato della patologia e del grado di urgenza di presa in carico, e indirizzi e-mail dedicati ([email protected][email protected]) ai quali ci si potrà rivolgere per ricevere il supporto degli esperti Amd e Sid.

Valutazioni specialistiche e farmaci

La corretta gestione del diabete prevede una serie di valutazioni specialistiche e l’erogazione di farmaci e strumenti di monitoraggio, tutte prestazioni garantite dal Servizio sanitario nazionale sulla base del rilascio del codice Stp ((Stranieri temporaneamente Presenti).

“Attraverso il vademecum, desideriamo esprimere l’assoluta urgenza di identificare tempestivamente le persone con diabete che, in fuga dall’Ucraina a causa del conflitto in corso, hanno trovato accoglienza nel nostro Paese  – spiegano Graziano Di Cianni, presidente Amd e Agostino Consoli, presidente Sid  -. Un’iniziativa attraverso la quale la diabetologia italiana, rappresentata da Amd e Sid, desidera esprimere la piena disponibilità per la promozione di iniziative tese a promuoverne una rapida presa in carico. Inoltre, vogliamo rispondere concretamente ai bisogni di salute di queste persone, che già vivono uno stato di assoluta precarietà sociale e sanitaria”.

Le raccomandazioni

Segue una serie di raccomandazioni a cui attenersi. In primo luogo “identificare prontamente i pazienti diabetici accolti dall’Italia, tramite il punto di contatto con medici e centri predisposti per la somministrazione del vaccino anti-Sars-Cov-2 al momento della registrazione”. Inoltre, “alutare le tipologie di pazienti per cui la rapidità della presa in carico rappresenta una condizione salva-vita ed eviti accessi impropri ai Dipartimenti di emergenza”.

A tale scopo, Amd e Sid hanno elaborato un questionario di valutazione dei bisogni terapeutici, con l’obiettivo di identificare le situazioni sanitarie con carattere di urgenza (diabete insulino-trattato, stato di gravidanza in diabetiche, mancanza di farmaci o sistemi di monitoraggio). Il questionario andrà somministrato e distribuito in tutti i punti sanitari di accoglienza, al momento dell’anamnesi clinica per l’inoculazione del vaccino anti-Sars-Cov-2.

Facilitare l’accesso ai servizi di Diabetologia

Inoltre, sempre secondo Amd e Sid, bisogna “facilitare l’accesso ai servizi di Diabetologia per le situazioni sanitarie a carattere di urgenza identificate dal questionario”. “I responsabili delle reti regionali – aggiungono -, tramite la consulta dei presidenti regionali per Amd e per Sid, inviteranno i servizi di diabetologia a prendere contatto con le strutture sanitarie di accoglienza più prossime e stabiliranno un collegamento diretto per la segnalazione dei casi urgenti”.

Infine, secondo l’associazione e la società in questione, è necessario “garantire che la normativa in merito alla distribuzione dei presidi per il monitoraggio della glicemia, previo possesso di Stp, sia interpretata in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale, superando le disparità interregionali ad oggi in atto”, e si rende necessario “individuare mediatori culturali che siano contattabili sul territorio per consentire ai singoli professionisti l’efficacia nella comunicazione e nelle cure”.

 

 



www.repubblica.it 2022-04-14 13:14:09

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