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Mascherina Ffp2 sul bus, chirurgica al lavoro. Pressing per toglierla a scuola

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Tra 10 giorni scatta l’addio al green pass e alle mascherine al chiuso. Ma per quest’ultime potrebbe esserci ancora qualche eccezione almeno per un altro mese: la Ffp2 dovrebbe infatti restare obbligatoria per tutti i trasporti sia locali, come bus e metro, che a lunga percorrenza come treni e traghetti. Si toglierà invece al ristorante, al bar, nei musei e in altri luoghi al chiuso anche se resterà la raccomandazione a indossarla in caso di assembramenti. Al lavoro potrebbe invece bastare la mascherina chirurgica – decideranno presto le parti sociali – mentre si apre il fronte della scuola dove cresce il pressing per toglierla.

La decisione sarà presa in questi giorni

A decidere l’addio definitivo e le possibili eccezioni dal prossimo 1 maggio saranno innanzitutto gli esperti a cui chiederà consiglio il ministro della Salute Roberto Speranza nei prossimi giorni. Poi la decisione sarà condivisa a livello “politico” e quindi con il premier Draghi e i colleghi ministri del Governo. «Valutiamo giorno per giorno, settimana per settimana e tante di queste valutazioni – ha spiegato Speranza – vanno ancora misurate ad esempio quella sulle mascherine al chiuso che in questo momento sono obbligatorie. Secondo me sono e restano un presidio molto, molto importante». Di fronte a un numero di contagi ancora alto e un tasso di positività sui tamponi attorno al 15% gli esperti consiglieranno quasi certamente di mantenere l’obbligo di Ffp2 nei trasporti sia a breve che a lunga percorrenza. La mascherina potrebbe restare obbligatoria ancora per un po anche in altri luoghi al chiuso dove il distanziamento è impossibile come cinema, teatri e discoteche.

La proroga della chirurgica a lavoro

Le parti sociali dovranno invece decidere come comportarsi nei luoghi di lavoro. C’è già stato un primo incontro nelle settimane scorse e un altro dovrebbe seguire nei prossimi giorni. Sul tavolo c’è la proroga dei protocolli con le regole anti Covid per uffici e aziende. L’idea potrebbe essere dunque quella di prorogare l’obbligo di indossare almeno la mascherina chirurgica dove non c’è distanziamento. Proprio l’ultimo decreto su Covid di fine marzo aveva già riconosciuto fino a fine aprile le mascherine chirurgiche come dei Dpi, dispositivi di protezione individuale. In ogni caso le aziende, a maggior tutela e prevenzione dei propri lavoratori, potrebbero chiedere di mantenere come già fanno in molte anche l’obbligo di indossare la mascherina FFp2 all’interno dei propri locali.

Sottosegretario Costa: «In italiani coscienza autoprotezione»

A spiegare al Sole 24 Ore come potrebbe muoversi il Governo è il sottosegretario alla Salute Andrea Costa: «Nei prossimi giorni ci si incontrerà per prendere una decisione sulle mascherine. Ritengo ragionevole che il 1 maggio le mascherine non saranno più obbligatorie neppure al chiuso, ma che si andrà piuttosto verso una raccomandazione. Del resto sono convinto che in questi due anni gli italiani abbiano raggiunto una consapevolezza diversa e sviluppato una coscienza di autoprotezione che permette loro di comprendere quando indossarla in presenza di assembramenti, come dimostra il fatto che molti concittadini la utilizzano ancora all’esterno pur non essendoci più l’obbligo». Ma spiega Costa «una riflessione, sicuramente verrà fatta per mantenere le Ffp2 in alcune situazioni particolari, penso ai mezzi pubblici del trasporto locale e a lunga percorrenza. Questa mi auguro sia la sintesi a cui si arrivi».

Pressing per toglierle anche a scuola

L’ultimo fronte che si sta aprendo proprio in questi giorni è quello delle mascherine a scuola che sono al momento obbligatorie – secondo quanto disposto dall’ultimo decreto sul Covid di fine marzo – fino alla fine dell’anno scolastico. Ma sta crescendo il pressing per toglierla come in Spagna dove nelle aule delle scuole primarie e secondarie non servirà più indossarla. La pensa così il sottosegretario alla Salute Costa : «La posizione mia e del partito che rappresento, Noi con l’Italia, è chiara: sarei per eliminarle soprattutto durante le ore di lezione, quando gli alunni sono seduti al loro posto e sono attivi i sistemi di areazione e garantito il ricambio d’aria e il distanziamento». Sul punto gli esperti sono molto cauti e anche il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi vorrebbe non cambiare nulla fino alla fine dell’anno scolastico previsto per giugno.



www.ilsole24ore.com 2022-04-20 05:21:53

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