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Oncowellness, la prima piattaforma per il benessere psico-fisico delle persone con st…

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Attività aerobica per ridurre la stanchezza, esercizi per migliorare l’elasticità muscolare, la postura e l’equilibrio, sessioni di respirazione profonda per tenere sotto controllo l’ansia e poi terapie complementari che possano completare i trattamenti convenzionali. E’ tutto questo e molto altro Oncowellness, un progetto dedicato al benessere psico-fisico delle persone con storia di tumore promosso da Pfizer insieme a oncologi, fisiatri, riabilitatori, trainer e in partnership con Ail – Associazione Italiana contro le leucemie, i linfomi e il mieloma, Europa Donna Italia, IncontraDonna Onlus, Susan G. Komen Italia, PaLiNUro – Pazienti Liberi dalle Neoplasie Uroteliali e Walce – Women Against Lung Cancer Europe.

Quattro tipi di tumori

Oncowellness è una piattaforma digitale con trainer certificati, schede di allenamento e video-tutorial che aiuteranno i pazienti nel loro percorso di cura, con un focus specifico sul tumore della mammella, il tumore del polmone, i tumori genitourinari e quelli del sangue. L’obiettivo è quello di promuovere l’attività fisica e uno stile di vita attivo come componenti importanti del percorso di cura delle malattie oncologiche, supportare il valore delle terapie integrate, offrire ai pazienti un punto di riferimento informativo sui benefici di un’attività fisica regolare e avviarli a programmi di esercizi personalizzati da eseguire dietro indicazione e sotto la supervisione del proprio medico curante. “L’impatto benefico dell’attività fisica per i pazienti oncologici avviene a vari livelli”, dichiara Rosanna D’Antona, presidente Europa Donna Italia. “In primo luogo, la consapevolezza riguardo al fatto che il tumore non ferma la vita; secondo, l’attività fisica regolare e continuativa aiuta ad alleviare lo stress, a contenere l’ansia, la depressione e a migliorare il sonno. Inoltre, l’attività fisica aumenta l’energia corporea e quella mentale e tutto questo accresce la capacità della persona di far fronte agli eventi”.

Quanto fa bene muoversi

Riduzione degli effetti collaterali legati ai trattamenti, riduzione del rischio di ricomparsa della patologia, miglioramento dello stato funzionale e della qualità di vita sono alcuni dei benefici dell’attività fisica nei tumori, in fase preventiva, durante e dopo le cure, messi in evidenza da un numero crescente di studi.  Infatti, l’attività fisica viene oggi considerata alla stregua di un trattamento non farmacologico complementare che aiuta i pazienti oncologici ad affrontare nelle migliori condizioni il percorso di cura. “L’esercizio fisico permette al paziente di individuare precisi obiettivi e di trovare le energie per raggiungerli”, dichiara Elisabetta Abruzzese, dirigente medico di Ematologia, Ospedale Sant’Eugenio di Roma e componente Gruppo di esperti di Oncowellness. “Inoltre, è un ottimo strumento per distrarre il paziente dal pensiero pressante della malattia, determina un miglior tono muscolare, una migliore mobilità, una migliore ossigenazione del sangue. E permette di raggiungere quel benessere psico-fisico che si traduce anche in una migliore risposta alle terapie, in un miglior impatto con i trattamenti e di conseguenza in minori effetti collaterali”.

Oncotrainer certificati

Dall’attività aerobica, agli esercizi di mobilità, allo stretching: sono tanti gli esercizi proposti attraverso la piattaforma di Oncowellness e messi a punto dai tre ‘Oncotrainer’ del progetto, professionisti espressamente formati nel supporto psico-fisico dei pazienti oncologici e certificati dal Ceti – The Cancer Exercise Training Institute, istituzione di riferimento negli Usa. “È assolutamente importante – spiega Adriana Bonifacino, presidente IncontraDonna Onlus – che le pazienti inizino quanto prima un’attività fisica e che non la lascino neanche durante i trattamenti, se possibile, però è anche importante che qualunque tipo di attività sia decisa dal fisiatra in base al tipo di intervento e alle condizioni generali della paziente. In generale, non ci sono limitazioni per le pazienti. Si va da attività di meditazione più o meno soft magari con impegno fisico e muscolare ad attività svolte in piscina, in palestra o con un personal trainer, in bicicletta o in canoa”.

Un allenamento personalizzato e gratuito

Schede di allenamento e video-tutorial realizzati dai trainer presentano gli esercizi consigliati per costruire percorsi personalizzati, da eseguire sempre sotto indicazione e supervisione del proprio specialista o medico curante sulla base delle specifiche esigenze e condizioni per i quattro tipi di tumore approfonditi nel progetto. Tutti i contenuti della piattaforma sono messi a punto e validati in collaborazione con il gruppo di esperti che riunisce le competenze di specialisti dell’Oncologia, dell’Oncoematologia, della Psiconcologia, della Riabilitazione Oncologica e dell’Educazione motoria. La piattaforma, che è accessibile in qualsiasi momento, senza necessità di registrarsi, ed è totalmente gratuita, è inoltre arricchita con pagine informative sui quattro tipi di tumori, web talk di approfondimento tra specialisti e Associazioni di pazienti e videointerviste dove gli esperti approfondiscono il ruolo di terapie integrate e attività fisica nel percorso di cura delle patologie oncologiche.

Gli effetti positivi a livello emotivo

Ma c’è un altro importante effetto che l’attività fisica esplica su tutti in generale ma in modo particolare su chi sta affrontando una malattia: l’impatto emotivo. “L’attività fisica regolare – spiega Gabriella De Benedetta, dirigente psicologo Uosc di Ematologia, Istituto Nazionale dei Tumori di Napoli, Vice Presidente della Società Italiana di Psico-Oncologia, componente Gruppo di esperti di Oncowellness – comporta cambiamenti a livello cerebrale inducendo calma e rilassamento. Le endorfine che vengono rilasciate durante l’esercizio fisico hanno funzione analgesica ed euforizzante e migliorano lo stato dell’umore. L’attività fisica aumenta l’energia corporea e quella mentale e tutto questo aumenta la fiducia in se stessi e l’autostima grazie ai piccoli obiettivi e traguardi che la persona raggiunge giorno dopo giorno. Migliorano anche le funzioni esecutive, la memoria e alla fine migliora la percezione di sé”.

Il ruolo delle terapie complementari

Un ruolo crescente anche in ambito oncologico è quello delle terapie complementari che, però, possono nascondere tante insidie a cominciare dal rischio che il paziente si affidi a notizie poco affidabili. Per questo Oncowellness dedica spazio anche a questi temi. “Le terapie complementari comprendono una vasta gamma di pratiche fisiche e mentali, prodotti naturali e modifiche dello stile di vita che si ritiene possano avere un effetto benefico nei pazienti oncologici, in particolare per quanto riguarda la loro qualità di vita”, afferma Michelino De Laurentiis, direttore del Dipartimento di Oncologia Senologica e Toraco-polmonare, Istituto Nazionale Tumori Irccs Fondazione G. Pascale di Napoli, componente Gruppo di esperti di Oncowellness. “I vantaggi sono soprattutto sul controllo degli effetti collaterali legati alle terapie e, in generale, sulla riduzione dello stress indotto dalla diagnosi e dagli stessi trattamenti oncologici. Per questo motivo, e per evitare dannosi ‘fai-da-te’, vi è una crescente necessità di organizzare strutture in grado di inserire nel percorso diagnostico-terapeutico questi approcci complementari con la supervisione di professionisti esperti nel settore”.
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 



www.repubblica.it 2022-04-29 10:50:29

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