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Un anticorpo monoclonale contro il virus sinciziale – Medicina

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(ANSA) – ROMA, 12 MAG – Nuovi dati consolidano ulteriormente
il profilo di efficacia dell’anticorpo monoclonale nirsevimab
sul virus respiratorio sinciziale (Rsv), che nei neonati e
bambini nei primi anni di vita è la causa più comune di
infezioni del tratto respiratorio inferiore, come bronchiolite e
polmonite. Inoltre, l’ Rsv è anche una delle principali cause di
ricoveri per i neonati, la maggior parte dei quali si verificano
in bambini nati sani nati a termine.
   
Nirsevimab ha dimostrato un’efficacia del 79,5% contro le
infezioni del tratto respiratorio inferiore che richiedono
assistenza medica, come bronchiolite o polmonite, causate da Rsv
nei bambini nati a termine o pretermine che entrano nella loro
prima stagione di virus respiratorio sinciziale. L’efficacia
dimostrata consiste nella riduzione del rischio relativo
rispetto al placebo e deriva da un’analisi dei risultati degli
studi registrativi di fase 3 MELODY e di fase 2b (prespecified
pooled analysis). I campioni di sangue prelevati dai neonati a
cui è stato somministrato nirsevimab presentano un numero di
anticorpi neutralizzanti da RSV 50 volte superiore al giorno 151
(5 mesi dopo) rispetto alle concentrazioni presenti prima della
somministrazione di una dose. I dati sono stati presentati al
40° incontro annuale della Società Europea per le Malattie
Infettive Pediatriche (ESPID) dal 9 al 13 maggio ad Atene.
   
“L’Rsv- spiega Eric Simões, della UC Denver School of Medicine
– rimane la causa più comune di infezioni del tratto
respiratorio inferiore nei neonati e provoca epidemie stagionali
a livello globale ogni anno. Queste nuove analisi rafforzano il
potenziale di nirsevimab nel proteggere tutti i neonati durante
la stagione del virus respiratorio sinciziale con una singola
dose, il che potrebbe portare a un cambiamento di paradigma
nella prevenzione stessa del virus”. Nirsevimab è sviluppato da
Sanofi e AstraZeneca: è un anticorpo monoclonale sperimentale a
lunga durata d’azione progettato per proteggere, con una singola
dose, in dosaggio fisso e siringa preriempita, tutti i neonati
nella loro prima stagione di Rsv. La sicurezza e l’efficacia di
nirsevimab sono attualmente in fase di valutazione con una
procedura di accelerata da parte dell’Ema, Agenzia europea dei
medicinali. (ANSA).
   

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