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ll turbante come oggetto di moda: le pazienti diventano modelle per un giorno

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Il turbante pensato come “un oggetto di moda e alla moda”, facile da indossare, versatile, confortevole, declinato in tessuti pregiati e con dettagli di pietre gioiello e piume. “Non più un semplice copricapo, utilizzato spesso per nascondere, ma come accessorio che completa, arricchisce, libera dalla paura della diversità”. A parlare è lo stilista catanese Marco Strano che collabora con l’associazione ACTO Sicilia (Alleanza Contro Tumore Ovarico) al progetto “Con.Tu.rbante, solo perché mi piace”, per il quale ha realizzato 10 turbanti. A presentarlo sono 10 donne diventate modelle per un giorno: 10 pazienti che sono anche le protagoniste uno spot, firmato dal fotografo e regista Francesco Sciacca.

Lo spot e le mostre dei turbanti

Il progetto, realizzato con il supporto non condizionato di Clovis Oncology, è stato presentato ieri sera all’istituto Ardizzone Gioieni di Catania ed “è dedicato a noi donne come noi, che nel percorso di vita ci siamo ritrovate a fare i conti non solo con una malattia subdola, ma anche con i pregiudizi e con gli sguardi compassionevoli”, ha sottolineato Daniela Spampinato, presidente dell’associazione. “È stupefacente la forza e la gioia che le donne, seppur in un momento di difficoltà, riescono ad esprimere con semplicità e senso di condivisione”, aggiunge la psicologa Sonia La Spina. Il progetto ha suscitato un fortissimo entusiasmo e grande partecipazione, tanto che sarà diffuso nel resto d’Italia con il supporto di ACTO nazionale e vedrà una serie di mostre dei turbanti e dei ritratti delle donne ACTO nelle più grandi città italiane. Lo spot è stato girato presso Vittoria House of Charme di Messina, che ha messo a disposizione la proprietà, e al progetto ha collaborato il make up artist Orazio Tomarchio de La Truccheria Cherie.

 

Una campagna per sensibilizzare

In Sicilia vivono circa 2 milioni e 487 mila donne e si stima che circa 44,2 donne ogni 100.000 abitanti sviluppi un tumore ginecologico: 14,4 all’ovaio, 6,9 alla cervice uterina e 22,8 all’endometrio. ACTO Sicilia utilizza messaggi positivi proprio per sensibilizzare alla prevenzione questa popolazione: “E’ fondamentale far conoscere quanto più possibile il tumore ovarico, di cui ancora si parla troppo poco e che ha dei sintomi così subdoli e misconosciuti”, conclude Paolo Scollo, primario del reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale Cannizzaro di Catania, professore Ordinario presso l’università Kore di Enna e presidente del Comitato Tecnico scientifico di ACTO Sicilia: “Molte donne, soprattutto se non fanno regolarmente visite ginecologiche e una ecografia transvaginale l’anno, non riescono a percepirla come una patologia pericolosa”.



www.repubblica.it 2022-05-23 15:44:48

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