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In Italia 6 mln con problemi tiroide, proteggerli informando – Sanità

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(ANSA) – ROMA, 25 MAG – In Italia sono 6 milioni le persone
con problemi alla tiroide ma, nonostante l’ampia diffusione, le
patologie che presentano sono in genere non gravi e curabili.
   
Tuttavia, spiega Marcello Bagnasco, presidente Associazione
Italiana Tiroide (Ait), “l’ampia disponibilità di notizie online
può portare alla proliferazione di informazioni inesatte o false
con ricadute sulla salute”, come quella sulla presunta
pericolosità delle mammografie, l’utilità di farmaci per la
tiroide per dimagrire, fino all’uso di cure alternative.
   
“Tiroide e salute: io mi informo bene” è quindi lo slogan della
Settimana Mondiale che si tiene dal 25 al 31 maggio.
   
“I pazienti che si rivolgono a noi”, afferma Annamaria
Biancifiori, presidente Comitato Associazioni Pazienti
Endocrinologici (Cape), “sono spesso confusi sulla loro
condizione. Non è semplice orientarsi tra le mille informazioni
a portata di click”. Attenzione, ad esempio, alla terapia
dell’ipotiroidismo con la tiroide secca, proposta come
alternativa naturale all’uso dell’ormone tiroideo purificato.
   
“La tiroide secca – spiega Luca Chiovato, past president Ait – è
un estratto secco di tiroide porcina. Contiene una miscela dei
due ormoni che può variare da una preparazione all’altra. E’
meno maneggevole della L-tiroxina e il suo utilizzo richiede un
monitoraggio più accurato. Inoltre, non è un farmaco autorizzato
dal Ministero della Salute e spesso il suo approvvigionamento è
poco trasparente”. Molti pazienti addebitano alla tiroide il
sovrappeso. “Ma tranne casi più gravi non è così”, chiarisce
Anna Maria Colao, presidente Società Italiana di Endocrinologia
(Sie) e “in ogni caso, l’uso di farmaci a base dell’ormone
tiroideo a scopo dimagrante non è adeguato né efficace, e
presenta rischi per la salute”. Un altro dubbio va sfatato
perché “può mettere a repentaglio le campagne di prevenzione del
tumore al seno”, spiega Maria Cristina Marzola – Associazione
Medicina Nucleare (Aimn): “alcune donne temono che le radiazioni
delle mammografie di screening possano causare danno. In realtà
non esiste alcun pericolo. La radioattività erogata è molto
bassa e le radiazioni comunque non colpiscono la tiroide”.
   
(ANSA).
   

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