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Vaiolo scimmie: Sileri, in Italia 20 i casi confermati – Sanità

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“Visti i tempi di incubazione, che arrivano ad un massimo di due settimane, è possibile che nei prossimi giorni emergano altri casi ma, la diffusione del vaiolo delle scimmie non è nemmeno paragonabile a quella del Covid. Ad oggi in Italia i casi confermati sono 20, di cui 19 con una storia di viaggi in aree dove sono state individuate catene di contagio”. Lo ha detto il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, intervenendo alla trasmissione “Un giorno da Pecora” su Rai Radio 1. 

“Tutti noi conosciamo tante persone che hanno avuto il Covid, o ce lo siamo presi noi stessi, ma sono certo che a un anno da oggi sarà praticamente impossibile avere un amico, un parente o un conoscente che abbia contratto il vaiolo delle scimmie”, ha detto. “La trasmissione del vaiolo delle scimmie avviene tramite un contatto fisico importante come quello che avviene durante il rapporto sessuale, ma non solo – ha detto Sileri, precisando come la diffusione di questo virus non sia legata esclusivamente alla sfera sessuale, né tanto meno ai rapporti omosessuali”. “Quando l’OMS ha parlato di uomini che fanno sesso con altri uomini’ – ha aggiunto – ha dato una definizione strettamente medica dei primi casi. In realtà dove c’è una persona potenzialmente infetta è l’atto sessuale di per sé che si configura come un contatto potenzialmente pericoloso. Stringersi la mano non è pericoloso se non ci sono lesioni cutanee, un abbraccio tra persone vestite non comporta rischi di contagio”.

Dall’ultimo aggiornamento del 25 maggio sono stati confermati 202 casi di vaiolo delle scimmie negli Stati membri dell’Ue, compresi Spagna (69), Portogallo (59), Paesi Bassi (20), Germania (16), Francia (12), Italia (9), Belgio (6), Repubblica Ceca (4), Irlanda (2), Svezia (2), Finlandia (1), Malta (1) e Slovenia (1); 136 casi confermati sono stati segnalati al di fuori dell’Ue. Dall’inizio dell’epidemia sono stati confermati 321 casi nell’Ue e 557 nel resto del mondo. Lo riporta l’ultimo bollettino dell’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC). 
   

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