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Cinghiali in città e peste suina, quali sono i rischi

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Hanno fatto e fanno molto scalpore le immagini dei cinghiali nei centri urbani, a passeggio indisturbati per le strade, mentre si cibano intorno ai cassonetti dei rifiuti, e sembrano spadroneggiare per le vie della periferia e del centro, anche a Roma.

I cinghiali in città

Generalmente la presenza di cinghiali nelle aree urbane è direttamente correlata alla disponibilità di scarti alimentari e di rifiuti organici; nonostante il pericolo della peste suina non interessi noi o i nostri animali domestici, bisogna tenere presente che il cinghiale è un animale selvatico che potrebbe reagire con aggressività se si sente minacciato, sia verso l’uomo che verso i cani o i gatti.

Inoltre, non sono da sottovalutare i rischi di incidenti stradali che possono essere provocati dal loro attraversamento. Ricordiamo tra l’altro che il foraggiamento dei cinghiali è espressamente vietato dalla legge 221/2015.

Che cos’è la peste suina africana

Ciò che preoccupa maggiormente è sicuramente la peste suina africana, una malattia virale che colpisce suini e cinghiali, purtroppo altamente contagiosa e spesso letale per loro, ma che non è trasmissibile all’uomo, né ai cani e gatti, anche se, tutti e tre, possono rappresentare un vettore passivo di trasmissione indiretta.

La Psa è causata da un virus incapace di stimolare la formazione di anticorpi e questo è il motivo per cui ad oggi non esiste un vaccino disponibile.

I sintomi degli animali colpiti

Gli animali infettati possono avere: febbre, perdita di appetito, debolezza del treno posteriore, difficoltà respiratorie e secrezione oculo-nasale, aborti spontanei, emorragie interne e su orecchie e fianchi.

Le ripercussioni dell’epidemia

Le epidemie hanno pesanti ripercussioni economiche nei paesi colpiti: è previsto l’abbattimento obbligatorio degli animali malati e sospetti tali; e ne soffre il comparto produttivo suinicolo perché nei paesi colpiti è vietato commercializzare ed esportare suini vivi e prodotti suinicoli. Questo perché la peste suina può diffondersi sia per contatto tra animali infetti, sia attraverso la puntura di vettori come le zecche, sia in maniera indiretta (attraverso attrezzature e indumenti contaminati che possono “trasportare” il virus), sia attraverso la somministrazione ai maiali di scarti di cucina contaminati dal virus.

La prevenzione

Nei territori in cui il virus non è presente, è necessario effettuare una massiccia prevenzione attraverso la sorveglianza degli allevamenti e delle carcasse di cinghiale rinvenute. Fondamentale è il rispetto della normativa.

*Sara Sechi, veterinaria presso il dipartimento di Medicina veterinaria dell’Università degli studi di Sassari. Specialista in comportamento animale



www.repubblica.it 2022-06-09 07:35:00

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