Tutte le notizie qui
Backaout
Backaout

Long Covid,ambulatorio Ini Veroli per ‘Oscar’ sanità privata – Sanità

23

- Advertisement -


(ANSA) – ROMA, 22 GIU – L’ambulatorio Long Covid attivato a
febbraio del 2021 nella struttura ‘Città Bianca’ di Veroli
(Frosinone) dal gruppo Ini presente nel Lazio e in Abruzzo è
candidato agli ‘Oscar’ della sanità privata in Europa: l’Italia
sarà così rappresentata domani a Lisbona, nel corso della
cerimonia di premiazione degli European Private Hospital Awards.
   
La struttura di Veroli è candidata ad essere riconosciuta tra i
progetti migliori nella categoria ‘Best patient-focused
initiative’ per l’ambulatorio integrato Post Covid. L’innovativa
metodologia è stata avviata nel febbraio 2021 “con intuito e
lungimiranza quando ancora il Long Covid non era ancora
considerato con l’attenzione che ha oggi”, si legge in una nota.
   
Ad oggi tantissimi pazienti sono in cura nella struttura di
Veroli da tutto il Centro-Sud Italia, con manifestazioni di
interesse e di contatto anche dal Nord e dall’estero, per
l’inquadramento e il trattamento delle patologie post Covid.
   
“Siamo davvero orgogliosi di questo invito – afferma
Cristopher Faroni, direttore Generale del Gruppo Ini – che già
di per sé rappresenta un importante riconoscimento per tutti noi
e per l’operato del nostro team. Quando abbiamo avviato il
progetto, le patologie invalidanti che riguardavano migliaia di
pazienti che avevano contratto il virus erano una realtà senza
nome e il Long Covid era ancora semi sconosciuto mentre oggi è
ormai un’emergenza conclamata. Siamo stati pionieri, fieri di
aver potuto assistere una moltitudine di pazienti provenienti da
tante aree del Paese e di rappresentare l’Italia in questa
manifestazione internazionale”.
   
L’ambulatorio integrato Post Covid, coordinato dal Fernando
Lunedi, nasce dall’esperienza dell’Unità operativa di Medicina
Covid, diretta dal Dott. Carmine Romaniello. “Quella del Long
Covid è una realtà quanto mai attuale e destinata a crescere,
come hanno dimostrato recenti studi britannici e cinesi e che
deve far tenere la guardia alta anche alla luce della sempre
maggiore diffusione delle nuove varianti Omicron”, conclude la
nota. (ANSA).
   

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA