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Morta dopo pillola anticoncezionale, Procura riesuma salma (2) – Medicina

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(ANSA) – NAPOLI, 29 GIU – Il marito della donna, disperato
per la perdita improvvisa, ha impiegato qualche giorno per
riacquistare lucidità, ed ha così iniziato a controllare il
cellulare di Rossella per capire se ci fosse qualcosa strano o
che comunque potesse aiutare a comprendere le circostanze che
avevano portato la 34enne alla morte. Dall’analisi del servizio
di chat whatsapp, sono così spuntati i messaggi scritti e quelli
audio, e le foto scambiate proprio con la ginecologa cui
Rossella si era rivolta per problemi al ciclo mestruale. La
34enne, molto religiosa, non ne aveva fatto parola con il marito
dei suoi problemi, ma si era rivolta ad un medico donna trovato
su internet.
   
L’uomo ha poi trovato la ricetta della pillola e ha consegnato
tutto all’avvocato; insieme hanno ricostruito gli ultimi giorni
di vita di Rossella, denunciando poi i fatti in Procura.
   
Rossella, già dopo aver preso la prima pillola, aveva sofferto
di mancamenti e dolori alle gambe, che le si erano gonfiate; la
dottoressa, contattata via whatsapp (le sono state inviate anche
le foto degli arti gonfi), le aveva però consigliato di bere di
meno e di usare dei cuscini sotto i piedi quando era a letto, in
modo da tenerli alti. Consigli risultati inutili, tanto che la
34enne, dopo tre giorni di problemi, si è recata dal suo medico
curante, che le ha subito intimato di interrompere l’assunzione
della pillola anticoncezionale e di fare delle analisi. Rossella
ha nuovamente contattato la professionista che, quasi
infastidita, le ha detto di seguire il suggerimento del medico
di famiglia.
   
Ma ormai per Rossella era tardi. La 34enne è andata a fare le
analisi il 4 aprile, poi è tornata a casa dove ha avuto appena
il tempo di dire ai suoi tre figli che non si sentiva bene,
quindi è caduta a terra ed è morta. I risultati delle analisi
del sangue sono arrivati dopo il decesso e consegnati in
Procura. Domani 30 giugno verrà conferito l’incarico di
consulenti al professionista Ernesto Catena, tra massimi
esperti regionali di Tisiologia e malattie dell’apparato
respiratorio, ed Antonio Palmieri. (ANSA).
   

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