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Gatto trasmette il Covid alla veterinaria, è la prima volta di un passaggio all’uomo

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Un gatto trasmette il virus Sars-Cov 2 alla veterinaria che lo visita. Ma non scatta l’allarme, perché è un caso davvero molto particolare. Il gatto, un bel soriano di dieci anni, vive con due proprietari ricoverati in isolamento per Covid nell’ospedale universitario di Prince of Songkla a Hat Yai, nel sud della Thailandia. Dove lavora l’autore dello studio, pubblicato su Emerging Infectious Diseases.

Si decide così di far visitare anche il gatto, perché invece il contagio dagli esseri umani ai propri animali domestici è stato ampiamente dimostrato. Ma mentre la veterinaria fa al gatto un tampone salivare, il soriano starnutisce. Un incidente di percorso. E la veterinaria, che indossa guanti e mascherina, ma non gli occhiali, viene esposta al suo starnuto. Tre giorni dopo, febbre, tosse e tira su col naso, ancora qualche giorno ed è positiva al Covid. Ma non avendo familiari o conoscenti positivi pensa subito al gatto, nel frattempo risultato positivo. La conferma arriva dall’analisi genetica: la sequenza genomica del virus è identica per veterinaria, gatto e proprietari.

E qui entrano in gioco gli inviti alla prudenza dei ricercatori, guidati dall’esperto di malattie infettive Sarunyou Chusri. Le possibilità di infezione dai gatti agli umani sono estremamente rare, ma non il contrario. Tanto che la raccomandazione è quella di proteggere gli animali domestici ed evitare vicinanze eccessive se in casa ci sono dei positivi. Perché siamo noi esseri umani il veicolo principale di trasmissione, e il più documentato scientificamente. La trasmissione da gatto a umano – non a caso il soriano thailandese è il primo da quando è cominciata la pandemia – è estremamente rara. “Anche perché alcuni studi sperimentali hanno dimostrato che i gatti non hanno una carica virale alta, in più dura solo qualche giorno”, spiega  Leo Poon, virologo dell’università di  Hong Kong. “Gli esseri umani, insomma, restano il maggior serbatoio del virus”, conclude Angela Bosco-Lauth, una ricercatrice di malattie infettive del Colorado State University a Fort Collins. Con buona pace del sensazionalismo di molti.



www.repubblica.it 2022-06-30 15:01:51

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