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Ricerca indipendente, premiati 8 scienziati under 40

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E’ possibile migliorare la vita dei piccoli pazienti con leucemia? Curare più efficacemente le pazienti con tumore al seno o chi ha un glioblastoma? Capire cosa succede nel lungo termine ai bambini che hanno avuto il Covid? Sviluppare una retina artificiale liquida? Indagare i meccanismi cellulari alla base dell’emofilia A e dell’ischemia cerebrale? Tenere sotto controllo i pazienti da remoto in maniera efficace? La risposta è sì. Come? Grazie agli 8 progetti vincitori del bando “Fondazione Roche per la ricerca indipendente”, arrivato alla sua sesta edizione. Si tratta di ricercatori under 40 provenienti da tutta Italia, finanziati complessivamente con 400mila euro (50 mila ciascuno), dopo aver superato una selezione di 263 progetti ed essere stati valutati da Springer Nature. 

“La ricerca indipendente in Italia è da sempre al centro delle attività di Fondazione Roche – ha dichiarato Mariapia Garavaglia, Presidente di Fondazione Roche. Siamo certi che investire sui giovani ricercatori sia un valore enorme per il nostro Paese. Oggi più che mai, infatti, dobbiamo impegnarci a ricostruire un Sistema che risponda alle richieste di salute in continuo cambiamento e continuare a cercare soluzioni in grado di migliorare la salute delle persone in tutti gli ambiti terapeutici. Bisogna quindi investire sui giovani ricercatori per coltivare i talenti nel nostro Paese e per contribuire allo sviluppo economico del Sistema Italia”.

Dal suo lancio ad oggi, il Bando “Fondazione Roche per la Ricerca indipendente” ha stanziato oltre 4 milioni di euro, affermandosi come una delle iniziative di maggior successo in questo ambito: sono stati più di 2300 i progetti candidati negli anni, di cui 263 solo per questa edizione, e 56 quelli finora finanziati, di cui oltre il 65% presentato da giovani ricercatrici. e a novembre prossimo è previto illancio della settima edizione.  

“Oggi più che mai, investire sul talento dei giovani dev’essere una priorità per il nostro Paese, e iniziative come questa permettono di esprimere la potenza della ricerca anche attraverso la diversità. Bisogna fare in modo di trattenere ed incentivare le ricercatrici in modo che possano dare il massimo, anzi sempre di più”, ha dichiarato Ilaria Capua, Direttore centro di eccellenza One Health Università della Florida, che ha partecipato alla cerimonia di premiazione.

I vincitori, 6 ricercatrici e 2 ricercatori

Onco-ematologia. Fabrizia Bonacina, Università degli Studi di Milano

Il progetto ha l’obiettivo di studiare le alterazioni nelle cellule immunitarie dei guariti dalla leucemia offrendo nuovi scenari diagnostici, terapeutici e d’informazione sul loro rischio cardiovascolare. La ricerca di nuove terapie per la cura della leucemia linfoblastica acuta assicura un futuro a molti bambini, ma meno note sono le loro conseguenze a lungo termine. L’irradiazione e il successivo trapianto di cellule staminali rappresentano la terapia con più alta probabilità di complicanze nell’età adulta, in particolare a carico del sistema cardiovascolare.

Medicina Personalizzata. Virginia Brancato, Fondazione Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Milano

Il cancro al seno presenta un’elevata diversità tra le pazienti e il progetto Mimetic (MIcroenvironMent hETerogeneIty Cancer): intende studiare i geni coinvolti in questa eterogeneità e la loro regolazione epigenetica, tenendo conto non solo delle cellule tumorali ma anche della loro interazione con il microambiente circostante. Il progetto sarà possibile grazie a tecniche di genomica/epigenomica avanzata e l’utilizzo di modelli organoidi. Capire l’eterogeneità tumorale aiuterà a comprendere le cause della resistenza ai trattamenti antitumorali e a sviluppare terapie più personalizzate.

Covid-19. Danilo Buonsenso, Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS di Roma

Il progetto si occuperà di definire le caratteristiche immunologiche di una coorte di bambini con Long Covid, confrontata con un gruppo di minori che sono completamente guariti dall’infezione da SARS-CoV-2. In particolare, ci
focalizzeremo su studi di profilo immunitario e analisi di mRNA circolanti per cercare di i meccanismi fisiopatogenetici alla base del Long Covid pediatrico. I dati immunologici verranno poi confrontati con i dati di un follow-up clinico
specialistico.

Oncologia. Stefania Faletti, Istituto Europeo di Oncologia Milano

Il glioblastoma è un tumore cerebrale estremamente letale. La diagnosi è spesso tardiva e ciò impedisce di iniziare a trattarlo in fase precoce. Inoltre, il tumore di ogni paziente ha delle caratteristiche molecolari che lo rendono quasi unico, e per questo le attuali terapie standard non riescono ad essere efficaci per tutti. Lo scopo di questo progetto è sviluppare una “biopsia liquida”, ossia un esame che permetta di diagnosticare, caratterizzare, e monitorare l’andamento del glioblastoma attraverso un semplice esame del sangue, guidando la creazione di un protocollo terapeutico personalizzato per ogni paziente e durante tutta la durata della sua storia clinica. 

Oftalmologia. Simona Francia, Fondazione Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova

Il progetto ReVISION si propone di funzionalizzare nanoparticelle polimeriche di natura fotovoltaica al fine di realizzare una protesi artificiale liquida, biocompatibile ed iniettabile sotto la retina in modelli animali di Retinite pigmentosa, caratterizzati dall’assenza di fotorecettori che porta a cecità. Il nostro team di ricerca ha dimostrato che le nanoparticelle stimolano, in modo luce-dipendente, i neuroni della retina sopravvissuti alla degenerazione. Una loro funzionalizzazione incrementerà il recupero delle funzioni visive ponendo le basi per studi clinici in pazienti con degenerazioni retiniche. 

Malattie ereditarie della coagulazione. Cristina Olgasi, Università del Piemonte Orientale di Novara

Il progetto ha l’intento di studiare il ruolo del FVIII della coagulazione oltre l’emostasi. La mancanza del FVIII causa l’emofilia A, una malattia genetica associata ad emorragie spontanee o a seguito di traumi. Sulla base di studi recenti, che evidenziano una disfunzionalità endoteliale nei pazienti emofilici, vogliamo indagare il ruolo del FVIII nel mantenimento della stabilità endoteliale valutando se esiste una differenza di espressione genica e funzionale tra le cellule sane ed emofiliche.

Medicina digitale. Francesco Salton, Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano-Isontina di Trieste
Il progetto si propone di utilizzare il dispositivo di telemonitoraggio ‘Butterflife’, che, semplicemente impugnato con entrambe le mani per 90 secondi, utilizza un sistema basato sull’intelligenza artificiale per misurare a casa del paziente i più importanti parametri vitali ed inviarli in tempo reale al medico. Questa tecnologia potrebbe permettere di attivare in sicurezza un’attività di gestione domiciliare alternativa al ricovero per persone con compromissione respiratoria secondaria a Covid-19, riducendo il carico sugli ospedali in termini di costi e saturazione dei posti letto.

Neuroscienze. Valentina Tedeschi, Università degli Studi di Napoli Federico II

Il progetto si propone di approfondire i meccanismi patogenetici alla base dell’ischemia cerebrale, analizzando il ruolo dei canali ionici lisosomiali nel mantenimento dell’omeostasi del calcio intracellulare in differenti componenti dell’unità neurovascolare (neuroni, cellule gliali, cellule endoteliali). L’obiettivo finale sarà quello di identificare nuovi target farmacologici e di individuare nuove molecole in grado di ridurre la neuroinfiammazione, preservando l’integrità della barriera ematoencefalica mediante la modulazione farmacologica di tali bersagli
lisosomiali.



www.repubblica.it 2022-07-14 10:21:22

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