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Bambini, quanto fa bene il nuoto in estate

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Si pratica tutto l’anno in piscina, ma è l’estate la stagione in cui il nuoto libera il suo potenziale: finalmente ci si può tuffare all’aperto. Che sia un ottimo sport per bambini e ragazzi è noto, ed è tra le attività più gettonate dai genitori all’inizio dell’anno scolastico. Finiti i corsi con l’istruttore è il momento di testare le proprie abilità. “Imparare a nuotare, oltre ad avere effetti benefici sulla salute, è importante per la propria sicurezza in mare e in piscina”, premette Marco Bonifazi, presidente della Commissione medica Federnuoto e professore di Fisiologia all’Università di Siena. E “appassionarsi a un’attività sportiva da piccoli serve ad accumulare un patrimonio di “riserva motoria” che non si perde da adulti. Se si è praticato uno sport da ragazzi in maniera continuativa, anche se le abitudini cambiano, il fisico ne ha memoria e permetterà di riprendere con più facilità”.

Non si cresce in altezza

Nuotare non serve a crescere in altezza, come spesso si sente dire, quello lo decidono i geni, e non è una medicina contro scoliosi o asma. Ma ha tante qualità: “Coinvolge diversi muscoli in modo diffuso e armonico; il respiro prende ritmo, con benefici anche per il cuore e le articolazioni grazie all’acqua sono senza sovraccarico”, spiega l’esperto.

I benefici dello slow swimming

Al di là delle prestazioni, i vantaggi respiratori e metabolici rimangono. Anche le attività aerobiche lente usano grassi come carburante, quindi è un movimento ideale se ci sono problemi di sovrappeso. Serve però continuità, almeno un’ora tre volte a settimana. E se le sfide con il cronometro sono divertenti per i ragazzi, il bello del nuoto è anche lo “slow swimming”, suggerisce Bonifazi: “Anche galleggiare, muoversi lentamente facendosi trasportare, è un’attività fisica. Sentirsi leggeri in acqua è come volare. Rilassa e garantisce un pieno di sensazioni positive”.
 

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Quando fare il primo corso di nuoto

Questo sport si può praticare fin dai primi mesi di vita. L’età ottimale per cominciare è intorno ai 3 mesi, dopo le prime vaccinazioni. Iniziare precocemente serve per sviluppare acquaticità, vale a dire la capacità di adattarsi funzionalmente all’ambiente acquatico. Ma per imparare a nuotare ci vogliono almeno 5-6 anni.

Le attività subacquee dipendono dalla FIPSAS (Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee). A 8 anni si possono iniziare i corsi per apprendere i primi rudimenti, mentre per le esplorazioni vere e proprie occorre un’esperienza adeguata da raggiungere progressivamente secondo le indicazioni degli istruttori.

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Come superare la paura dell’acqua aperta

La paura dell’acqua aperta può dipendere dalla mancanza di punti di riferimento come la striscia della corsia o il muro di fondo in piscina. Un suggerimento per superarla? Indossare maschera, boccaglio e occhialini e cominciare ad esplorare il mare vicino alla riva. E pian piano spingersi in là trovando confidenza. Meglio muoversi in coppia, comunque non da soli. E andare per gradi, gustandosi le meraviglie dell’ambiente.



www.repubblica.it 2022-07-13 05:24:02

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