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Malattie reumatologiche, ancora ritardi in Toscana

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Un forte allarme per la situazione generale che si è venuta a creare nella gestione dei malati reumatologici della Regione Toscana. E’ quello sollevato in una lettera inviata al Governatore della Toscana Eugenio Giani e ai vertici istituzionali e amministrativi della Regione da ANMAR (Associazione Nazionale Malati Reumatici ONLUS), ATMa.R. (Associazione Toscana Malati Reumatici), GILS (Gruppo Italiano per la Lotta alla Sclerodermia), SIR (Società Italiana di Reumatologia SIR) e Osservatorio CAPIRE. 

Le Associazioni denunciano in primis il mancato avvio del tavolo di discussione sulle patologie reumatologiche: dal 14 ottobre a oggi, infatti, si sono svolti solo due incontri meramente interlocutori. Si segnalano inoltre nuove violazioni del diritto alla continuità delle cure e all’approvvigionamento del farmaco indicato dal prescrittore. “Da ottobre 2021 ad oggi si sono susseguite comunicazioni ai Dirigenti Generali delle ASL toscane e dei dipartimenti del farmaco presso le stesse ASL e presso le AA.OO.UU finalizzate ad ottenere la verifica dei piani terapeutici”, denunciano le Associazioni. Con l’obiettivo di ridurre la spesa farmaceutica – continua la denuncia -, ai prescrittori che abbiano indicato terapie a base di farmaci biologici diversi dalla terna degli aggiudicatari di gara sono state chieste delle relazioni motivazionali. Le comunicazioni, peraltro, contenevano richiami a sentenze del Consiglio di Stato che giustificherebbero la genericazione dei farmaci biosimilari e, quindi, lo switch – anche multiplo – verso le terapie a minor costo. Non si fa invece alcun riferimento alla sicurezza delle cure e della persona assistita, alla tutela della salute del paziente, al diritto alla continuità della cura, all’appropriatezza terapeutica e alla autonomia del medico. Al contrario è presenta la minaccia di azioni di “recupero” a carico degli specialisti che confermano le indicazioni farmacologiche a maggior costo. “Le problematiche si sono amplificate e ci troviamo ad affrontare quotidiane segnalazioni di pregiudizio della salute dei malati che rappresentiamo. Ritardi nell’approvvigionamento, rinvii allo specialista per indisponibilità, eccezioni inconferenti di carenze motivazionali per l’utilizzo di farmaci non aggiudicatari di gara”, scrivono ancora le Associazioni. 

Nella lettera si denuncia anche la drammatica situazione di Prato, seconda città toscana per grandezza e soprattutto per impegno in ambito reumatologico, dove rischia di chiudere il Reparto di Reumatologia. “Un reparto che muove dodicimila contatti l’anno, riconosciuto a livello nazionale per l’impegno e l’attenzione verso i malati affetti da patologie reumatologiche. Le terapie dunque potrebbero a breve essere somministrate solo in relazione alla disponibilità dei posti in concorrenza con altri malati come quelli oncologici o neurologici”, denuncia la lettera.  Per trovare soluzioni a queste numerose problematiche le Associazioni: “chiedono che l’istituzione del tavolo di discussione regionale sulle malattie reumatologiche, peraltro prevista dalla mozione recentemente approvata in bicamerale con voto unanime delle forze politiche, sia avviata senza ulteriore indugio”. 



www.repubblica.it 2022-07-18 09:53:58

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