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Ondate di calore, come evitare danni per la salute

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Quando si registrano temperature molto elevate per più giorni consecutivi, associate a tassi elevati di umidità e mancanza di ventilazione, si parla di ondate di calore. Una condizione climatica che non è priva di conseguenze sul nostro corpo. Cosa succede dentro di noi, come evitare rischi per la salute e chi soprattutto va tutelato? Lo abbiamo chiesto a Dario Manfellotto, del dipartimento Discipline mediche del Fatebenefratelli-Isola Tiberina di Roma e presidente nazionale della Federazione delle Associazioni Dirigenti Ospedalieri Internisti. 

“L’aumento della temperatura interna del nostro corpo ne modifica l’equilibrio. Tra le conseguenze ci sono la vasodilatazione, la sudorazione, e dunque la disidratazione, il rischio di deterioramento degli organi. Anche il cervello ne risente, può insorgere uno stato di confusione”, spiega il medico.

Per difendersi vanno evitate situazioni in cui siamo esposti a un accumulo di calore, come fare attività fisica sotto il sole nelle ore più calde. E bisogna idratarsi in modo continuo. Vanno protetti in modo adeguato soprattutto le persone fragili che hanno meccanismi di termoregolazione alterati come gli anziani, i malati cronici e i malati con più patologie.

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Uno dei rischi maggiori che si può correre in queste condizioni climatiche è il colpo di calore. “Si verifica quando l’organismo accumula calore oltre a una certa quantità e non riesce più a rispondere con la sudorazione. La temperatura interna può salire anche a 40 gradi. Il cervello ne soffre, si può arrivare a uno stato di confusione, alla perdita di coscienza, in alcuni casi al coma”, spiega Manfellotto.

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Il consiglio che si sente ripetere più spesso in periodo di grande caldo è di bere più del solito. Ma non esiste una quantità che si possa indicare a tutti. “Normalmente si consiglia un litro e mezzo o due a seconda dello stato di salute e del caldo: ma bisogna bere acqua in ragione di quanto ne riusciamo ad eliminare. Chi ha uno scompenso cardiaco o soffre di insufficienza renale ad esempio deve chiedere al proprio medico quale limite non superare” spiega Dario Manfellotto.



www.repubblica.it 2022-07-20 13:49:29

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