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Parroco conclude campo di legalità celebrando Messa in mare – Lombardia

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Crotone, un materassino in acqua usato come altare

(ANSA) – CROTONE, 24 LUG – Un materassino come altare in
mezzo al mare, parroco e fedeli in acqua. Così don Mattia
Bernasconi, vicario della pastorale per i giovani della
parrocchia di San Luigi Gonzaga di Milano, ha celebrato messa in
località Alfieri, una delle spiagge più belle del crotonese. Un
omaggio alla Calabria quello di don Mattia e dei ragazzi della
sua parrocchia che si trovavano a Crotone per partecipare a un
campo della legalità di Libera. Nell’ultimo giorno di
permanenza, il gruppo ha deciso di stare in spiaggia. Essendo
domenica si doveva anche celebrare messa: “Avevamo scelto la
pineta di un campeggio – spiega don Mattia – ma era occupata.
   
Faceva molto caldo e così ci siamo detti: perché non fare messa
in acqua? Una famiglia ci ha sentito parlare ed ha messo a
disposizione il loro materassino che abbiamo trasformato in
altare. E’ stato bellissimo anche se ci siamo scottati”.
   
Il gruppo ha svolto un campo alla cooperativa Terre
Joniche-Libera Terra che gestisce i terreni confiscati agli
Arena a Isola Capo Rizzuto con escursioni e incontri con chi
combatte in prima linea la ‘ndrangheta. “Era la prima volta – ha
detto il parroco – che facevamo un campo di Libera e venivamo in
Calabria. Abbiamo fatto una esperienza forte scoprendo tanta
bellezza, più di quella che immaginavamo. Non solo nella natura,
ma soprattutto nelle persone, nel coraggio di dire no alla
‘ndrangheta, nel desiderio di avere una terra più giusta e
libera e di restare qui per migliorare la Calabria come fanno
Tiberio Bentivoglio, Giovanni e Francesca Gabriele (i genitori
di Dodò, il bambino ucciso su un campo di calcetto, ndr) o Anna
Dattoli (la mamma di Gabriele De Tursi scomparso nel nulla a
Strongoli, ndr)”.
   
Durante l’omelia don Mattia ha commentato le letture
domenicali del rito ambrosiano incentrate sui motivi per dire sì
alla legge del Signore ed entrare nella terra promessa: “L’acqua
del mare che prima era agitata ed ora è così limpida – ha detto
– è come la nostra esperienza che, attraverso il lavoro con
Libera e l’incontro con le persone ci ha permesso di vedere le
cose più chiare. La riflessione è su quello che vogliamo fare
ora che torniamo a casa: impegnarci di più per legalità e
rispetto o lasciare le cose come sono?”. (ANSA).
   

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