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Bambini, l’allarme: con la pandemia attività fisica ridotta del 20 per cento

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Che il Covid 19 abbia sconvolto  la nostra vita, le nostre abitudini, la nostra routine  è un dato di fatto. “Io resto a casa” è una formula che ben sintetizza una totale riorganizzazione della quotidianità, in cui lockdown, restrizioni, isolamento sociale ci hanno tenuto tra le quattro mura domestica più tempo rispetto agli anni precedenti. E così un po’ per tutti è aumentato il tempo trascorso davanti alla televisione, ai media device, o semplicemente sul divano di casa. Lasciando spazio quindi ad uno stile di vita più sedentario, con i rischi che ciò può inevitabilmente comportare in grandi e piccini.   

L’attività fisica dei bambini in pandemia diminuita del 20%

Uno studio di recente pubblicazione sulla prestigiosa rivista internazionale Jama ci restituisce una fotografia dell’età pediatrica. Ovvero in pandemia l’attività fisica di bambini e adolescenti è diminuita addirittura del 20% rispetto al periodo pre-pandemico.

I danni anche per le generazioni future

Ad essere maggiormente penalizzata è stata quella intensa, ridotta addirittura del 32%. Il dato, che proviene dall’analisi di un campione di circa 15.000 bambini, è allarmante perché un cambiamento di abitudini può avere conseguenze non solo sulla loro salute ma anche su quella delle generazioni future.

Nei bambini svolgere infatti una regolare attività fisica aiuta il corpo ad acquisire un benessere fisico e mentale, riduce il rischio di malattie croniche, del sistema cardiovascolare, di sindrome metabolica e di diabete di tipo 2 nelle età successive. Per non dimenticare l’effetto positivo sulla salute mentale, come antidoto ad esempio contro depressione, ansia e stress.

A tal proposito, un altro studio clinico condotto in fase pandemica ha dimostrato quanto la depressione sia comune tra gli adolescenti. Un’età maggiore (15-18 anni vs 11-14 anni), la preoccupazione avvertita in famiglia, la riduzione delle ore di sonno si sono rivelati ulteriori fattori di rischio.

Muoversi è un antidoto contro la depressione

Di contro, l’esercizio fisico ha rappresentato un buon antidoto contro la depressione, soprattutto nella fascia d’eta 13-18 anni. Ovvero un’attivita sportiva, anche se lieve/moderata, ma regolare, ovvero per 3 volte alla settimana, si è dimostrata in grado di alleviare la depressione in 6-12 settimane in chi ne era già stato colpito.  

Per questo ricordiamoci l’importanza del movimento, dell’attività fisica e dello sport per contrastare la sedentarietà,  rimanere sani e prevenire patologie connesse a sovrappeso e obesità. Anche perché quando l’abitudine a una regolare attività fisica viene acquisita nell’infanzia tende a divenire parte integrante dello stile di vita in età adulta, con un’influenza positiva sulla salute fisica e mentale.

Può essere infine anche di supporto allo sviluppo sociale dei bambini, all’interazione e integrazione, ne può aumentare l’autostima, e affinare competenze e abilità. E tenere gli adolescenti lontani da abitudini scorrette tra cui alcol e fumo di sigaretta.



www.repubblica.it 2022-07-25 08:21:21

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